Uno scompenso cardiaco acuto su base ischemica: sarebbe questa la causa della morte improvvisa di Sebastiana Tola (Tiana per tutti), avvenuta il 2 febbraio scorso.

Una tragedia che si sarebbe potuta verificare anche fuori dal ricovero in ospedale, insomma, e per questa tesi propende l'inchiesta aperta dalla Procura di Sassari dopo l'esposto presentato dal figlio dell'ex campionessa di judo, e dopo l'autopsia eseguita oggi.

I familiari avevano chiesto che si indagasse poiché la donna era stata trovata col volto bluastro, riversa su un fianco e con le braccia rivolte in avanti, come se nel corso della notte avesse tentato invano di raggiungere il campanello per la richiesta urgente di assistenza e soccorso da parte degli operatori del reparto di Neurologia delle Cliniche Universitarie di San Pietro.

Da tempo Tiana lottava contro una grave miastenia, una malattia autoimmune caratterizzata da un'interruzione nella trasmissione dei segnali contrattili tra i nervi e i muscoli. Era stata ricoverata il 5 gennaio per un'insufficienza respiratoria, ma pochi giorni prima della sua morte i medici avevano rassicurato i parenti dicendo loro che presto sarebbe tornata a casa per proseguire le cure a domicilio. Il 2 febbraio la morte, che secondo gli accertamenti non sarebbe imputabile alla responsabilità dei sanitari.

(Unioneonline/s.s.)
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