Sergio Massidda si laurea Campione del Mondo Junior nei Pesi, categoria 61 kg.

Per l’azzurro, originario di Ghilarza, e per la Pesistica Italiana un risultato storico: si tratta infatti del terzo titolo consecutivo, dopo quelli vinti nel 2019 (nel 2020 le competizioni non si sono volte) nello Youth e nello Junior ma nella categoria 55 kg.

A Tashkent, in Uzbekistan, Massidda è l'ultimo a salire in pedana nello strappo dopo il kazako Drozdov che si ferma però a 128 kg; il sardo del CS Esercito alla sua prima prova alza la posta in palio sollevando 129 kg. Nulli i due restanti tentativi a 133 kg. Nello slancio poi la lotta si consuma ancora una volta con il kazaco che però non regge il testa a testa con l'azzurro che, entrato in gara a 154, si migliora a 156, misura che l'avversario non riesce a superare, restando ai suoi 154. Per Massidda, dunque, un totale di 285, argento per Drozdov con 282 kg, bronzo per il russo Mkhitarian con 265 kg.

Peccato per l'altro azzurro in gara, Davide Ruiu, che conquista il bronzo di slancio con 153 kg, dopo le tre prove nulle di strappo.

"E' stato un mondiale molto combattuto - ha detto Massidda dopo la gara - molto di più rispetto a quello vinto alle Fiji. E' stato molto emozionante vincere un Mondiale in questo modo, soprattutto dopo il cambio di categoria e indossare tre medaglie d'oro. Non vedevo l'ora di gareggiare fianco a fianco con il mio compagno di squadra Davide Ruiu, mi è dispiaciuto non poter salire sul podio con lui".

"Sergio è salito in pedana determinato a mettersi tutti alle spalle - commenta soddisfatto il direttore tecnico Sebastiano Corbu - E' una grande soddisfazione anche perché è il terzo Mondiale che vince consecutivamente, un Mondiale di tutt'altra pasta però rispetto ai precedenti, in cui gareggiava nella categoria 55 kg mentre nella 61 la competizione è diversa, è molto più difficile. Essersi confermati è stato impegnativo ma è stato importante farlo. Un gran risultato anche considerato che Sergio ha ancora un altro anno per competere tra gli Junior essendo un 2002. I margini di crescita ci sono".

(Unioneonline/l.f.)

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