Paralimpiadi, la Sardegna sogna in grande con tre atleti: la punta di diamante è Giovanni Achenza
Il triatleta a caccia del terzo podio dopo i bronzi di Rio e Tokyo, sperano anche Sara Desini nel sitting volley e Luca Arca nel tennis in carrozzinaDopo la spedizione da record alle Olimpiadi (due ori e un argento, il miglior bilancio della storia), la Sardegna sogna in grande anche alle Paralimpiadi che si terranno a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre.
L’Isola porta tre atleti e un tecnico, cui si può aggiungere un italo-cubano che ha iniziato proprio in Sardegna il suo percorso sportivo.
Chi sogna in grande è Giovanni Achenza, 53 anni di Ozieri, due bronzi nel triathlon a Rio e a Tokyo. «Se la può giocare, anche se non è più giovanissimo i tempi che sta ottenendo sono ancora da podio», spiega il presidente della Federazione italiana sport Paralimpici e sperimentali e commissario del Comitato regionale Sandrino Porru, che ricorda. «Ogni gara fa storia a sé e sarà importante anche valutare le condizioni della Senna».
Gli ultimi risultati di rilievo Achenza li ha ottenuti nel 2019, oro agli Europei e bronzo ai Mondiali. Ma il passato è alle spalle, e lo straordinario triatleta punta dritto al terzo podio olimpico consecutivo.
C’è una sarda anche nel sitting volley. Sara Desini di Olbia, schiacciatrice classe 1998. Certo, questa nazionale non è l’Italvolley di Alessia Orro che è tornata da Parigi con la medaglia d’oro, ma cercherà di fare del suo meglio. Porru spiega: «In Italia pratichiamo la disciplina da una decina d’anni, stiamo migliorando ma le nazionali da battere sono altre. Tuttavia non siamo lontani e speriamo di poterci inserire». A livello europeo la squadra sta iniziando a conseguire ottimi risultati, primo posto ai continentali di Caorle nel 2023.
Arriva da Bono invece uno degli outsider del tennis in carrozzina. È Luca Arca, prima volta alle Olimpiadi. «Già esserci è un gran risultato – spiega Porru –, il discorso qualificazione sembrava chiuso e invece Luca ha ribaltato tutto nell’ultima partita. Un’autentica sorpresa, e va a Parigi senza avere nulla da perdere».
Tra i possibili protagonisti anche l'italo-cubano Oney Tapia, lancio del disco: non è sardo, ma ha iniziato dall'Isola il suo percorso sportivo dopo aver lasciato L'Avana. Prima dell'incidente che gli aveva fatto perdere la vista, ha giocato a baseball anche a Iglesias.
Infine, il tecnico di Paracanoa Stefano Porcu, Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana «per il costante impegno nella sensibilizzazione sul tema dell'abbattimento delle barriere architettoniche e sociali applicato al mondo dello sport».
(Unioneonline/L)