Due ori e un argento. Numeri eccezionali per la Sardegna alle Olimpiadi di Parigi, che nel medagliere sarebbe sopra a nazioni come Austria, Polonia, Giamaica, Grecia, Portogallo.

Si tratta di un’edizione da record, la migliore di sempre per i Quattro Mori. La prima medaglia l’ha portata Stefano Oppo da Oristano, il canottiere che ormai da anni – che siano Olimpiadi, Europei, Mondiali – non torna mai a casa a mani vuote. Con Soares ha vinto la medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri, a Tokyo fu bronzo nella stessa specialità.

L’indomani è arrivato il capolavoro di Marta Maggetti nel windsurf. La cagliaritana ha portato a casa la medaglia d’oro, riscrivendo la storia della vela italiana a 24 anni dal trionfo di Alessandra Sensini a Sidney. Una medal race straordinaria quella dell’atleta cresciuta con gli allenamenti nel Golfo di Cagliari. Ultima quando non mancava molto alla fine, ha avuto una geniale intuizione scegliendo una traiettoria completamente diversa da quella delle quotatissime rivali che l’ha portata alla vittoria.

Infine, l’oro del volley femminile che ha chiuso in maniera trionfale i Giochi azzurri. Grande protagonista Alessia Orro da Narbolia, eletta anche miglior palleggiatrice del torneo. Mai l’Italvolley femminile era andata a medaglia ai Giochi Olimpici.

Due ori l’Isola li portò a casa anche a Tokyo nel 1964 (Ferdinando Atzori nel pugilato e Paolo Angioni nell'equitazione a squadre), ma non ci furono altre medaglie. Ottima anche l’Olimpiade di Tokyo 2020, quando ci furono gli ori di Tortu e Patta (entrambi però nella stessa gara, la 4x100 di atletica leggera) e il bronzo di Oppo. Quindi, a livello di medagliere, si tratta della miglior spedizione olimpica di sempre per la Sardegna. E pensare che nei primi anni del XXI secolo, da Sidney 2000 a Pechino 2008 passando per Atene 2004, l’Isola faticava a portare propri rappresentanti ai Giochi (ne portò solo uno per edizione). Una vera e propria esplosione del movimento: a Tokyo undici atleti, a Parigi otto. E sei medaglie in due edizioni, tra cui quattro ori.

Gli altri

Ha fatto bene Nicola Bartolini, un bel sesto posto per l’Italia nel concorso generale a squadre della ginnastica artistica. Sergio Massidda ha vinto l’oro della tenerezza: argento mondiale nel sollevamento pesi, ai Giochi ha deluso ed è scoppiato in lacrime durante l’intervista post gara ricordando la promessa fatta al nonno venuto a mancare. Avrà tempo per mantenerla, a partire da Los Angeles: è un campione e ha solo 22 anni. Bene anche Lorenzo Patta: escluso dalla semifinale della 4x100, ha corso alla grande la finale consegnando il testimone a Filippo Tortu in seconda posizione, a un tiro di schioppo dal Giappone. A deludere è stato proprio l’eroe di Tokyo, che è crollato nella parte finale lasciando l’Italia ai piedi del podio, quando a un certo punto sembrava potesse persino ripetersi l’impresa di Tokyo. Tortu male anche nei 200, dove non ha raggiunto la finale. Male anche Dalia Kaddari, ma dalla quartese non ci si aspettava molto visto che non era al meglio e veniva da un periodo di stop.

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