Olimpiadi, l'ombra del doping sui russi: bronzo del curling positivo al meldonium
Torna lo spettro doping sulla Russia e sulle Olimpiadi invernali di Pyeongchang.
Alexander Krushelnytsky, atleta russo di curling e fresco vincitore del bronzo nel doppio misto in coppia con la moglie, è risultato positivo al meldonium.
È la stessa sostanza costata 15 mesi di squalifica alla tennista russa Maria Sharapova, la Wada (agenzia mondiale antidoping) l'ha inserita nell'elenco delle sostanze proibite il 1 gennaio 2016 e nei Paesi dell'est è molto utilizzata come medicinale.
Dopo lo scandalo sul doping di Stato, che Mosca ha pagato con l'esclusione dai Giochi, sono 168 gli atleti russi ammessi sotto bandiera neutra.
E mentre il Tas, il tribunale arbitrale dello sport di Losanna, conferma di aver avviato un procedimento nei confonti dell'atleta russo, che ora rischia la sospensione e la sottrazione del bronzo conquistato, interviene l'allenatore della squadra femminile di curling.
"Sarebbe una cosa stupida e Alexander non è uno stupido - ha affermato Sergei Belanov - non vi è alcun beneficio a usare questa sostanza per il curling".
Più severa invece la capitana Victoria Moiseeva: "Non avrei mai creduto che qualcuno della nostra squadra avrebbe potuto farlo. Non so come possa dormire la notte perché questo non riguarda solo lui ma l'intero Paese".
(Unioneonline/L)