Solleva l'ultima parte della zip della tuta alare rossa e bianca mentre il Piper vola su Venezia a 5000 metri d'altezza, sistema gli occhialoni antivento sopra il casco con i Quattro Mori ben in mostra, quindi un passo in avanti verso il portellone.

One, two, three: jump, giù nel vuoto, a oltre 200 chilometri orari, ad appena 1 metro sopra l'ala di un Pilatus Pc-6 Turbo Porter, con il Canal Grande di Venezia che si avvicina sempre di più.

Si tratta dell'ultima impresa sportiva di Niccolò Porcella, il surfista sardo di fama mondiale trapiantato alle Hawaii, da sette anni professionista del volo in tuta alare, è il primo uomo al mondo a volare "in formazione" con un aereo di quelle dimensioni.

Niccolò, 29 anni, ha conquistato l'impresa al terzo tentativo.

"Con Max Haim", che ha realizzato un video pubblicato su Internet e diventato virale, "e Marco Frontera", che pilotava l'aereo, "sono riuscito a realizzare un sogno. Ho provato un'emozione tanto forte che non riuscivo a smettere di piangere".

L'IMPRESA - In volo per duemila metri a oltre duecento chilometri orari, ad appena 100 centimetri dal Piper, quando è sufficiente un piccolo errore per andare a sbattere contro l'ala o finire nella turbolenza dell'aereo.

Niccolò Porcella, che lo scorso anno ha vinto il premio per il miglior wipeout (la caduta spettacolare nel surf), vive così, al limite: "Non posso farne a meno, mi nutro dell'energia che mi danno queste imprese. Ma c'è sempre una preparazione dietro, niente si improvvisa", avverte.

Dopo l'uscita dall'aereo, Niccolò ha percorso per un chilometro, pochi secondi, un tratto orizzontale alla ricerca dell'ala destra del Piper.

Per raggiungerla, ha compiuto una piccola virata. Racconta che «basta fare qualche manovra con il corpo e il gioco», il gioco fantastico come un aeroplanino di carta che gira in una stanza, "è fatto".

Arrivato a un metro sopra l'ala ha cominciato a volarci sopra, mantenendo la stessa velocità dell'aereo finché con la Serenissima sempre più vicina, "ho aperto il paracadute e lì ho cominciato a realizzare che avevo realizzato un sogno".

Un sogno che ora guarda ai campionati mondiali, in programma dal 3 al 13 settembre in Cina, in cui sarà uno dei 16 protagonisti.

"In questi giorni mi sto allenando in Sardegna. Sto provando dei lanci dalle montagne di Baunei, si tratta di voli tecnici a meno di 150 metri d'altezza", dice.

I QUATTRO MORI - La Sardegna compare sempre nelle imprese sportive di Niccolò Porcella: anche a Venezia, il sardo-hawaiano ha mostrato al mondo con orgoglio i Quattro Mori grazie alla serigrafia che si è fatto disegnare sul casco di protezione da un artista isolano (Filippo Serci).

Il modo migliore di promuovere, dal punto di visto turistico, l'Isola nel resto del mondo.

"Sono fiero di essere sardo", dice, "la Sardegna è il posto più bello del mondo. Lo ripeto continuamente ovunque io vada a tentare nuove imprese sportive".

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