Le dichiarazioni del presidente Alessandro Marino sul mercato dell’Olbia sono chiare: “Non vogliamo cedere nessuno: al massimo, ci saranno un paio di entrate”.

Molto dipenderà dall’evoluzione del nuovo modulo adottato da Max Canzi, passato dal 4-3-1-2 al 3-4-1-2 per limitare i gol al passivo, e da come i giocatori in rosa potranno adattarsi nei vari ruoli a seconda delle esigenze di un gruppo atteso dal tour de force di 9 partite in 37 giorni a cominciare dalla sfida con la Lucchese del 22 gennaio.

Sliding doors. Al capitolo uscite resta valida l’incognita di chi, giocando meno, potrebbe chiedere di essere ceduto, mentre sul piano delle entrate il recupero post infortunio di Arboleda risulterà fondamentale nel reparto dei “quinti”, per il quale Canzi aveva avanzato l’ipotesi di un intervento sul mercato invernale. Per l’attacco, considerato dall’inizio il meno dotato numericamente, il discorso ruoterebbe invece intorno al recupero di Demarcus, retrocesso nel tempo a centrocampo e in difesa salvo riprendere quota, alla luce del cambio di modulo, in avanti.

Il ragazzo, 22 anni a luglio e 30 presenze tra i professionisti, è però infortunato: non si esclude, insomma, un innesto in attacco. Troppo presto per tracciarne il profilo, fermo restando che non è nello stile dell’Olbia sorprendere con grandi botti a gennaio.

Tra sogno e realtà. Quanto a Gagliano, l’idea di un ritorno dell’algherese, rientrato al Cagliari dopo 5 mesi in prestito all’Avellino, è allontanata da Marino con un “non è in agenda”. Chi vivrà, vedrà.

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