L’Olbia nell’incertezza resta senza allenatore: saluta Lucas Gatti
Il tecnico presentato a giugno spiega: «Dopo due mesi di incertezza devo guardare avanti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Che all’addio di Manuel González seguisse quello di Lucas Gatti era quasi scontato. Ma adesso è ufficiale: con una lettera aperta, l’allenatore argentino saluta l’Olbia Calcio, che l’aveva richiamato in panchina e presentato come tecnico per la stagione 2025-2026 in Serie D, e Olbia, spiegando le ragioni di una scelta difficile ma inevitabile alla luce dell’incertezza che avvolge il futuro del club gallurese.
«Fin dal primo giorno in cui Manu González, giocatori e staff tecnico hanno fortemente voluto il mio ritorno al club, ho sentito, oltre alla certezza di sapere che c’erano tutte le condizioni per iniziare una stagione col piede giusto, una sensazione di obbligo morale con tutti loro per la fiducia riposta in me e nel mio lavoro», esordisce il quarantasettenne tecnico di Buenos Aires. «Sono passati più di due mesi dalla mia presentazione, mesi in cui progressivamente capivamo che tutte quelle premesse di partenza iniziavano a svanire. Più passavano i giorni più crescevano le incertezze. Siamo consapevoli che i tempi del calcio e i tempi societari sono diversi, ma è anche vero che uno si appoggia e dipende dagli altri».
Il riferimento è all’evoluzione della situazione societaria iniziata con le difficoltà economico-finanziarie sorte in sede di iscrizione al campionato e culminata con le dimissioni dalla presidenza di Guido Surace e l’apertura alla cessione del pacchetto di maggioranza di proprietà di SwissPro. Evoluzione che ha portato all’attuale stallo dell’Olbia, senza squadra e programma a due giorni dal varo dei calendari.
«Per due mesi abbiamo cercato di combattere l’incertezza, personalmente anche per quel senso di responsabilità nei confronti delle tante persone che avevano dimostrato fiducia in me, giocatori, staff tecnico, lavoratori del club, giornalisti e tifosi, che voglio ringraziare per questo», riprende Gatti. «Purtroppo i tempi societari non sono gli stessi del calcio e delle sue competizioni, e oggi sono costretto a dover guardare avanti nella ricerca di certezze personali e professionali».
L’ex Boca Juniors non commenta le vicende societarie dell’Olbia. Tuttavia sottolinea: «Al di là di ciò che l’Olbia sta attraversando per il secondo anno consecutivo, posso solo dire che il calcio, come sistema, ha bisogno di un profondo, onesto e sincero dibattito», che parta «dal capire cosa rappresentano un club e una squadra di calcio e cosa rappresenta questo gioco per la gente. Se diamo una riposta onesta e coerente a queste domande è molto più probabile che le società di calcio possano essere sostenibili nel tempo attraverso la propria creazione di valore».
Gatti conclude con un concetto espresso più volte: «Quando si comprano società di calcio non si comprerà mai “la società” ma soltanto la possibilità di gestirla, perché un club di calcio apparterrà sempre alla sua gente, che è la vera proprietaria, e alla sua storia». Infine, l’auspicio: «Mi auguro che le vicende societarie possano chiarirsi in tempi che consentano di preparare, velocemente, una stagione già iniziata, e che l’Olbia Calcio possa ripartire dal proprio senso di appartenenza».