Anche i più ottimisti difficilmente si sarebbero immaginati di vedere l’Arborea in vetta al girone B di Promozione dopo le prime 10 giornate. Pochi i segreti: un ambiente sano e familiare, un gruppo squadra equilibrato, tra giovani di belle speranze ed elementi di esperienza, ma soprattutto piedi per terra. Alla guida l’“enfant prodige” delle panchine sarde: Federico Trudu, 32 anni.

Continuità. Un inizio stagione nel segno della continuità, fino alla vetta conquistata la settimana scorsa, in concomitanza con la vittoria sul Seulo e il contemporaneo pareggio della Macomerese a Tonara. “E’ stato un avvio super positivo – commenta Trudu – e senza pensare a classifica e vittorie importanti continuiamo a ragionare domenica dopo domenica. L’avvio è stato oltre ogni aspettativa, un ottimo punto di partenza per raggiungere l’obiettivo”. Propositi che non cambiano rispetto a quelli di inizio stagione. “Non ci sono cambi di programma – sottolinea il tecnico – la società ha la testa sulle spalle, anche domenica abbiamo schierato 5 millenials e fare punti ci permette di lavorare serenamente in settimana. Dobbiamo salvarci e costruire una squadra giovane che possa rimanere negli anni”.

Lavoro, lavoro e lavoro. È il mantra di Trudu. Perché l’Arborea è in vetta? La risposta è un inno all’impegno. “Il segreto – prosegue Trudu –  è il lavoro che facciamo in settimana. Credo che la settimana sia al centro di tutto, perché il lavoro te lo porti nella partita della domenica. Abbiamo avuto fiducia e crediamo in quello che facciamo. Se ottieni poi i risultati sei quasi obbligato a dover lavorare ancora di più per fare meglio. I segreti sono lavoro e fiducia del gruppo”.

Bruciare le tappe. Il percorso da tecnico di Trudu è stato lungo, nonostante la giovane età. Una vocazione avuta a 20 anni. “Ho sempre avuto il pallino di allenare – conferma il tecnico – e nel 2009 ho iniziato. Mi manca giocare, ma allenare è un’altra cosa. È molto gratificante”. L’esordio a Solarussa, poi tanta, tantissima Oristanese: 5 anni nel settore giovanile e 3 in Prima Squadra, con una promozione dalla Seconda alla Prima Categoria. Ora la voglia di cambiare per migliorarsi. “All’Oristanese – commenta – la società mi ha sempre appoggiato. Venendo ad Arborea mi sono messo in discussione. Sono arrivato in una piazza esigente, che ha fatto bene negli ultimi anni e che ha avuto allenatori importanti”.

© Riproduzione riservata