“Ne ho parlato col mister nello spogliatoio: non vorrei attaccarmi all’arbitro, che ha fatto quello che ha fatto. Quello che mi preme dire d’accordo con Ze Maria è che la partita l’abbiamo sbagliata noi, che non siamo entrati in campo con la giusta carica vista altre volte. Non che il Savoia abbia fatto più di noi, solo che ha avuto più fame e cattiveria per poter vincere la partita”. Parola di Antonio Carafa.

Nel post partita col Savoia, persa 0-1 per un gol subito nel recupero del primo tempo e due gol annullati a Furtado nel secondo, parla l’allenatore dei portieri dell’Olbia, che si è presentato nella sala stampa nel “Nespoli” dopo il triplice fischio del match dell’11ª giornata di ritorno del campionato di Serie D come vice di Ze Maria, espulso per proteste.

E già questo la dice lunga sul pomeriggio di ieri, partito in sordina per accendersi strada facendo. “Quello che mi dà tremendamente fastidio è che noi non siamo tutelati quando giochiamo in casa, perché fuori casa non ci fanno fare quello che vogliamo. Il Savoia è una squadra esperta, me nel primo tempo abbiamo giocato 25’ effettivi su 45, e nella ripresa secondo me anche meno”, sottolinea Carafa prima di entrare nel dettaglio delle decisioni del direttore di gara.

Sulla seconda rete annullata a Furtado per fallo in attacco, il tecnico spiega: “Non riesco assolutamente a capire il perché, anche perché l’assistente che era vicino a me ha detto che era gol. Dalle immagini il loro calciatore ha urtato il palo, ecco perché si è fatto male”. Quanto alla rete del Savoia, convalidata, e alla prima di Furtado, annullata, Carafa dice: “Il loro gol non era fuorigioco: ero in linea e mi è sembrato regolare, come mi è sembrato regolare quello di Furtado”.

Poi, l’allenatore torna sulla prova dell’Olbia e sulle responsabilità della squadra nella gestione di una sfida nervosa. “Siamo stati troppo confusionari, e la partita è finita come volevano loro, in caciara. Il Savoia è una squadra esperta”, ribadisce Carafa, “volevano quello, e noi ci siamo cascati con tutte le scarpe”. Dunque l’invito a ritrovarsi. “Noi dobbiamo fare il nostro gioco, perché i punti che abbiamo fatto sono frutto del gioco. In settimana analizzeremo tutto, e il mister saprà trarre le giuste conclusioni”.

La sconfitta di ieri (“Nello spogliatoio c’era delusione, non meritavamo una sconfitta del genere”, svela Carafa) interrompe il filotto di tre vittorie, ma i bianchi restano comunque fuori dalla zona retrocessione con 33 punti in classifica, che valgono il decimo posto, e 2 di vantaggio sui playout.

 

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