Gabriele Setti dopo l’esonero: «Ho dato il massimo, il Latte Dolce si salverà»
L’allenatore, recentemente sostituito da Michele Fini: «Il rammarico più grande è non aver potuto portare a termine il progetto»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una storia decennale interrotta da un blackout inaspettato. Sei sconfitte di fila, un esonero, e l’annuncio di Michele Fini, al suo posto, come nuovo tecnico del Latte Dolce. Gabriele Setti ora guarda da fuori, coi sassaresi a rischio playout.
Gabriele Setti, come sta?
Adesso sto bene, grazie. Amareggiato, ma sereno perché consapevole di aver dato il massimo dal primo all’ultimo momento. Il rammarico più grande è quello di non aver potuto portare a termine un progetto nato da zero quest’estate, che mi ha visto impegnato sette giorni su sette, su tutti i fronti. Fortunatamente gli impegni familiari e lavorativi mi hanno aiutato a smaltire la delusione.
Dopo tante stagioni è fermo...
Dopo quasi dieci anni ininterrotti passati sulle panchine e dietro la scrivania del settore giovanile del Latte Dolce insieme a Paolo Tassu, Carlo Pinna e Mario Dore. La sensazione non è piacevole però mi reputo fortunato, rispetto a tanti altri, per aver avuto questa opportunità.
Riepiloghiamo la sua stagione.
Una partenza con tante difficoltà, soprattutto dal punto di vista organizzativo, ha permesso di amalgamare una rosa rinnovata e giovanissima. In questo periodo turbolento, il gruppo si è compattato e ha scoperto la consapevolezza delle sue potenzialità, ma anche dei suoi difetti. Purtroppo, nel momento di maggiore espressione calcistica con le vittorie sulle prime della classe, per fattori di natura fisica ed episodi di natura psicologica, nei ragazzi son subentrate ansia ed insicurezza.
Quali pensa siano le cause dell’esonero?
Di sicuro le sei sconfitte di fila – da uomo di sport credo giustamente – hanno contribuito all’esonero. Ci terrei a precisare che abbiamo lasciato la squadra con 29 punti, senza entrare nei playout e in linea con l’obbiettivo stagionale della salvezza. Le sconfitte, tuttavia, non credo siano state l’unico motivo.
Quali sono le sue responsabilità?
Sicuramente avrei potuto gestire meglio alcune situazioni. Ho pensato alla crescita dei ragazzi. In alcune occasioni, ho preferito lasciar loro la possibilità di esprimersi liberamente, in campo e fuori. Questa scelta ha pagato fino alla terza giornata di ritorno. Da lì in poi avrei dovuto cambiare strategia.
Quali quelle dei calciatori?
Direi che i calciatori sono andati ben oltre le aspettative dal punto di vista tecnico, tattico e atletico. Se dovessi attribuire loro una colpa, direi che nel momento in cui bisognava assumersi delle responsabilità ben precise, qualcuno ha preferito restare nella sua zona di comfort.
Cambio di rotta necessario?
È diventato necessario nel momento in cui non tutte le componenti del progetto hanno dato il massimo per risolvere alcune problematiche interne che si erano create. Attendere la fine del campionato per cambiare era l’unica cosa da non fare.
Cosa si porta a casa da questi mesi in Serie D?
La consapevolezza di aver sempre lavorato con grande impegno, onestà e umiltà. La crescita personale nelle letture tecnico-tattiche e delle dinamiche che determinano il risultato sportivo e il finale di una stagione. Qualche rapporto umano che rimarrà a prescindere dal mondo calcistico. A tal proposito ci tengo a ringraziare lo staff tecnico, Footurelab che ci ha supportato continuamente e tutte le persone a noi vicine nei momenti più complicati.
Quale sarà il futuro di Gabriele Setti?
Sono abbastanza sicuro di voler continuare ad allenare tra i grandi, non fosse altro per i tanti attestati di stima ricevuti durante l’anno da parte degli addetti ai lavori. Errori fatti e certezze consolidate mi fanno presagire che con impegno e serietà posso ancora migliorare e proseguire il mio percorso.
Il Latte Dolce riuscirà a salvarsi?
Sono sicuro che il Latte Dolce ci riuscirà con largo anticipo perché ha tutte le qualità per poterlo fare.
Quale consiglio si sente di dare al nuovo allenatore?
Michele Fini non ha bisogno dei miei consigli. È un tecnico molto preparato e soprattutto una
persona onesta. Gli auguro tutto il meglio.