Ferrini Cagliari, una realtà sana del calcio sardo
Ben 350 iscritti nel settore giovanile, la prima squadra lotta per i playoff in EccellenzaÈ sicuramente una delle più importanti realtà del calcio isolano. La Ferrini Cagliari da anni può contare su una scuola calcio di primo livello e anche la prima squadra sta facendo davvero in Eccellenza. Il responsabile della sezione calcio, Pietro Caddeo, da 22 anni ai vertici della società del compianto fondatore Piero Polese, snocciola orgoglioso numeri e risultati della gloriosa società. «Attualmente registriamo circa 350 iscritti», dice, «impegnati in tutte le categorie del settore giovanile. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto importanti risultati con la categoria Giovanissimi mentre l’anno scorso abbiamo vinto il prestigioso campionato Allievi regionali élite».
La Ferrini è una polisportiva e come tale si avvale di diverse figure chiave: il presidente è Roberto Mascia, il vice Ugo Rizzo e l’amministratore Chicco Ruggeri. Il settore calcio è nelle mani di Caddeo e Ruggeri mentre il responsabile del settore giovanile è Gianni Tronci.
La responsabile amministrativa del settore giovanile è Cristina Manunza che insieme a Ruggeri, grazie alla lunga militanza nella dirigenza blucerchiata, forma la colonna portante e l'anima di questa società. «Il nostro segreto», continua Caddeo, «per avere un settore giovanile forte e strutturato è indiscutibilmente il blasone della società. Poi tanta passione e voglia di fare le cose per bene. Nella nostra società non esiste un padre padrone che fa e disfa a suo piacimento e quando non si diverte più abbandona e fa fallire la società. La nostra è strutturata con una dirigenza, dei soci ed un direttivo attraverso i quali vengono prese tutte le decisioni, questo comporta tempo e sacrificio. La più grande soddisfazione è senza dubbio quella di poter crescere dei calciatori che arrivino fino alla prima squadra e ovviamente, senza propinare voli pindarici, anche più in alto, magari tra i professionisti».
È molto importante per raggiungere certi obiettivi il ruolo dei genitori. «Ai miei tempi i genitori seguivano poco i propri figli durante partite e allenamenti e forse era un bene. Oggi è cambiato tutto, vedo padri e madri troppo presenti e pressanti nei confronti dei propri figli, ansiosi di vedere sempre belle prestazioni. Purtroppo così facendo capita sempre più spesso che i ragazzi stessi abbandonino, anzitempo, questo sport. Su questo i genitori possono e devono migliorare».
La Ferrini è in piena corsa play off nel campionato di Eccellenza. «Da qualche anno», sottolinea Caddeo, «stiamo facendo davvero bene; il mio più grande orgoglio è quello di ben figurare contro vere e proprie corazzate che si avvalgono delle prestazioni di giocatori che fanno a tutti gli effetti i professionisti. I nostri ragazzi invece lavorano e studiano e molto spesso arrivano agli allenamenti con in corpo appena un panino».
L’eventuale salto di categoria non spaventa l’esperto dirigente cagliaritano: «È un sogno che passa attraverso la vittoria di un campionato che di dilettantistico ha solo il nome. Abbiamo una buona squadra, un grande allenatore e se dovessimo conquistare la promozione abbiamo una società tanto solida da poter affrontare anche la serie D».
Caddeo è stato uno dei pilastri del Pirri che negli anni Ottanta partecipò proprio alla Quarta Serie. «Indimenticabile la vittoria del campionato di Promozione che ci permise di salire in D. Formavamo un gruppo fantastico, di veri amici, non posso scordare alcuni artefici di quello storico risultato: il presidente Marco Piras, il mister Gesuino Farris col quale abbiamo iniziato la scalata dalla Seconda categoria, Alessandro Figos grande compagno di squadra, pirrese doc e tutt'ora mio grandissimo amico. Nei miei 25 anni di Pirri ho avuto modo di conoscere persone straordinarie che mi hanno forgiato come uomo; il presidente Eliseo Corona, il suo successore Marco Piras e infine il presidente Gianfranco Orrù. Tutti esempi di umanità e sportività encomiabili. Valori che a mia volta voglio tramandare ai nostri ragazzi e ai dirigenti che in futuro avranno l’onore di dirigere questa società».