Una vita divisa tra il Consiglio comunale di Alghero (nel Partito Sardo d'Azione) e i campi di calcio del Nord Sardegna. L'ennesimo debutto del sessantaduenne Mauro Giorico è all'insegna di una missione ad elevato grado di difficoltà: salvare il Latte Dolce, finito penultimo nel girone G della serie D. Uno dei due posti che condannano all'Eccellenza. Sabato l'avversaria sarà il Real Monterotondo (ore 14.30 a Usini) ed è già un match col sapore da ultima spiaggia visto che è concorrente diretta dell'area playout.

Dieci giornate. Per centrare la salvezza ed evitare il disastro. Sull'altra sponda sassarese, quella della Torres, ne ha avute sette nella stagione passata. Anche i rossoblù erano penultimi. Erano stati eliminati però i playout. L'impresa riuscì proprio all'ultima giornata: 1-0 a Muravera, dopo la sconfitta per 3-2 interna col Lanusei che sembrava avere condannato la Torres.

Questa volta ci sono tre gare in più ma anche più posizioni da scalare per la salvezza diretta, o almeno per una migliore collocazione nei playout. Come tecnico Giorico è uno che bada al sodo, più pratico che esteta del calcio. Sa come focalizzare una squadra sugli aspetti concreti. Sa anche dare grinta ai giocatori col suo vocione e uno sguardo che incute timore. Un comandante che sa far arrivare in porto la nave anche a dispetto delle tempeste.

Allenatore d’esperienza. I campionati dilettantistici li conosce bene, anche se la sua esperienza migliore l'ha fatta nei cinque anni di Arzachena, che ha portato sino alla serie C, o Lega Pro che dir si voglia. Ha portato la Torres in serie D, ha guidato anche Alghero e Olbia.

Di fede interista, Mauro Giorico ha avuto come compagno di corso a Coverciano anche Esteban Cambiasso.

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