Da anni il Sant'Elena è la squadra dell'Eccellenza che viaggia di più. Viaggia ovviamente quando è impegnata in trasferta, viaggia però anche quanto è attesa dalle gare casalinghe. Un’assurdità  per Quartu, la terza città della Sardegna. E spesso è anche una corsa affannosa per cercare anche un campo dove ospitare l'avversario di turno.

Si parla sempre di svolta, di lavori prossimi per il recupero del vecchio glorioso Is Arenas, diventato un immondezzaio da quando Massimo Cellino e il Cagliari hanno dovuto lasciare Quartu. Da allora, il Sant'Elena gioca ovunque le gare casalinghe, fuorché a Quartu.

Finora ha trovato ospitalità a Serdiana, Maracalagonis, Settimo, Dolianova Cagliari, Villa San Pietro, Quartucciu, Capoterra e non solo. Ovviamente in queste condizioni, la squadra che ha un passato in C2, non può che arrangiarsi. Altre società forse si sarebbero arrese. Questa no: l'obiettivo ovviamente non può che essere la salvezza.

Oggi la squadra occupa il terzultimo posto in classifica assieme all’Iglesias, ugualmente dal passato illustre. Domenica deve affrontare la trasferta di San Teodoro, poi  la società dovrà nuovamente cercare un campo per la successiva gara casalinga. Deve bussare qua  e là, quasi una umiliazione.  Una società e una squadra che meriterebbero davvero di più: i tempi della C e della D sono lontani anni luce. Giocatori e allenatori come Cappellaro, Franzoni, Gorini, Biondi, Gariazzo, Mureddu, fanno parte della storia. Non resta che salvarsi e sperare in un futuro prossimo migliore.

Con la disponibilità, finalmente, di un campo di gioco: in assenza, la terza città della Sardegna rischia di restare senza calcio, pure di quello dilettantistico.                    

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