Dal carcere alla docuserie Netflix sulla sua vita.

Wanna Marchi è tornata a Bologna con la figlia Stefania Nobile e pensa al futuro: «A me i pentiti fanno schifo, non sono pentita di niente. Rifarei tutto quello che ho fatto nella mia vita, a partire dal 2 settembre 1942 quando sono nata in un piccolo paese qui vicino, Castel Guelfo», rivela durante un'intervista rilasciata a Ètv.

«Non mi aspettavo il successo della serie, ero contraria e non volevo farla. Ma ora sono felice di averla fatta, ci hanno invitato ovunque, da New York a Hong Kong». La regina delle televendite sogna in grande e pensa a un film su di lei: «Quando ero giovane ero come Martina Stella», e confessa che sarebbe felice se fosse proprio l’attrice a interpretare una giovane Wanna Marchi. A vestire i panni di sua figlia, confessa, «una bravissima sarebbe Meryl Streep».

Stefania, in merito alla serie Netflix, pensa che manchi “la risalita”. «Fanno vedere l'ascesa e la caduta, e poi? Dal 2013, quando abbiamo riacquistato la libertà, pagando tutto e tutti, abbiamo fatto un miliardo di cose che non si vedono. Poi c'è il libro, “Fine pena mai”, che spiega cose che nella serie non vengono approfondite volutamente. Noi per una fetta di persone ignoranti saremo sempre il nostro reato. In realtà io sono Stefania Nobile, lei è Wanna Marchi e oggi facciamo parte dell'associazione 'Nessuno tocchi Caino', torniamo in carcere un paio di volte al mese a parlare coi detenuti, sono loro che danno a noi un senso di libertà».

(Unioneonline/v.f.)

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