È l’unico attore italiano in un cast internazionale. Tommaso Basili, di Tempio Pausania, è l’imperatore Costantino in "Rise of Empires: Ottoman", in onda su Neftlix.

Il 39enne è uno dei volti più noti per i tanti appassionati di fiction. L’abbiamo visto sul piccolo schermo con "L’Isola di Pietro" insieme a Gianni Morandi e in "La strada di casa", ma ora gli si sono spalancate le porte del set più ambito, quello che racchiude attori provenienti da diverse parti del mondo.

Segni particolari: oltre un metro e novanta di altezza, occhi azzurri, sorriso accattivante. Tommaso non passa certo inosservato.

Il suo legame con la Sardegna è qualcosa di molto speciale: "Non l'ho mai raccontato prima - anticipa - ma ci tengo tantissimo. Devo la mia stessa esistenza a un signore sardo, che ormai purtroppo non c'è più".

Cos'è successo?

"Sono nato molto prematuro. Mia madre era incinta di sei mesi, ed è caduta dalle scale. Mio padre in quel momento non c'era ed è stato Gavino, un amico di famiglia di Porto Rotondo, che ha portato mia mamma d'urgenza in ospedale, riuscendo così a salvare lei e me. Poi ho trascorso tre mesi in incubatrice, cosa non comunissima nel 1980. Per questo il mio secondo nome è proprio Gavino, in onore di quel signore. Ma non è tutto".

C'è altro?

"Sì, la mia 'seconda mamma' era gallurese, in parte mi ha cresciuto da bambino".

Dove ha trascorso l'infanzia?

"Principalmente sul lago di Como. Mio padre era marchigiano, emigrato molto negli Stati Uniti e poi tornato in Italia. Quando sono nato io non era proprio giovanissimo. Anche lui era innamorato della Sardegna, ma non tanto per il mare e le spiagge, quanto per la sua passione per la caccia al cinghiale. Mia mamma, invece, è nata nelle colonie francesi del Madagascar. Io sono cresciuto sul lago di Como e adesso - dopo varie tappe - sono tornato a vivere in Gallura, in uno stazzo ristrutturato".

Come è arrivato a fare il provino per "Rise of Empires"?

"È stato tutto molto strano. Il mio agente mi aveva inviato un mail, che non ho neanche letto subito. Ma ho capito al volo l'importanza del progetto. Ero in Sardegna, ho preso un aereo e mi sono presentato ai provini. Ne ho dovuto superare diversi per ottenere il ruolo di Costantino".

C'è differenza tra l'interpretazione, come in questo caso, di un personaggio realmente esistito e uno di fantasia?

"Ci sarebbe se parlassimo di storia recente, in cui si hanno fonti realistiche sulla persona. Qui invece possiamo leggere quello che Costantino ha fatto o meno, ma non come fosse lui davvero. Mi sono quindi lasciato guidare dall'intuito e dalle direttive del regista".

Dove e quando avete girato?

"Da marzo a giungo dell'anno scorso, a Istanbul, in gran parte all'interno di studi, poi in una location meravigliosa, a ridosso delle mura antiche, una parte intatta e isolata della città".

Ci racconta qualcosa della sua carriera?

"Ho cominciato tardi, cercavo di unire lo studio al lavoro. E non avendo esperienze ho tentato la strada dello spot. Volevo imparare a fare l'attore, assorbire tutti i suggerimenti, gli insegnamenti. La pubblicità mi ha dato questa opportunità".

È un volto noto per...?

"Credo Okitask e Lexus".

Ne "Il Paradiso delle Signore" recita con un'altra attrice sarda, Enrica Pintore. Vi conoscete?

"Sì, certo! E mi ha aiutato anche molto. Abbiamo parecchie scene insieme, ho fatto tra l'altro il provino con lei. Le ho raccontato il mio legame con la Sardegna ed è rimasta piacevolmente sorpresa".

In quali altre fiction la vedremo in tv?

"Don Matteo, in cui sarò un architetto dalla vita molto complicata, un personaggio ambiguo insomma. E poi Medical Report, sempre sulla Rai".

Nella scheda di presentazione, gli attori segnalano quali lingue parlano. Nella sua c'è per caso anche il sardo?

"Purtroppo no, sarebbe un clamoroso falso. Arrivo a capire il gallurese, ma se ci spingiamo verso il campidanese devo ammettere che non riesco".

Scrive inoltre che sa cantare, livello "ottimo". Ma è vero?

"È verissimo! So cantare, poi se sono bravo lo lascio dire agli altri. Sono un bianco con un'anima nera".

Fidanzato?

"Fidanzato".

Felicemente?

"Felicemente da quattro anni. La mia compagna è di origini romene naturalizzata inglese. Anche lei è un'attrice, lavora soprattutto in Inghilterra".

In che lingua parlate?

"In inglese, anche se capisce benissimo l'italiano".

Ambizioni professionali?

"Questa è una professione molto complessa, in cui non ci si sente mai arrivati. Vorrei avere la fortuna di continuare ad affrontare delle sfide per crescere come attore e come persona. Recitare è l'arte del fingere, ma non può immaginare quanta verità ci sia dentro".
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