“The Last of Us 2”, verso la ripresa già nella prima metà del 2025
Lo scorso 26 settembre si è tenuto il “The Last Of Us Day”, la ricorrenza che per gli amanti del franchise ricorda lo scoppio della pandemia di Cordyceps(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo la fine dei lavori sul set annunciata ad agosto, la seconda stagione di “The Last of Us” si avvicina sempre più all’uscita attesa per il prossimo anno, lasciando finalmente intravedere alcuni dettagli preziosi sugli sviluppi di trama che ci aspettano. Con grande sorpresa, bruciando le tappe sulle previsioni iniziali, le toccanti vicende di Joel ed Ellie potrebbero riprendere già nella prima metà del 2025, come anticipato ai microfoni di Deadline dal presidente e amministratore delegato di HBO Casey Bloys durante l’ultima edizione degli Emmy Awards.
A seguito dell’evento, il boss dell’emittente televisiva ha dichiarato di nutrire grosse aspettative sulla continuazione dello show, dimostrando soprattutto piena fiducia per il lavoro compiuto dal suo creatore: «Ho già visto The Last of Us. Penso che tutti ameranno quello che Craig Mazin sta facendo […] Ovviamente ho visto i giornalieri e letto i copioni, quindi ho grandi speranze».
Lo scorso 26 settembre si è tenuto il “The Last Of Us Day”, la ricorrenza che per gli amanti del franchise ricorda lo scoppio della pandemia di Cordyceps, dando il via agli eventi conosciuti nel videogame e nell’adattamento sul piccolo schermo. Per l’occasione, HBO ha accontentato i fan rilasciando il secondo teaser trailer di “The Last of Us 2”, dove possiamo ammirare per la prima volta le giovani Kaitlyn Dever e Isabela Merced nei panni di Abby e Dina, due personaggi estremamente importanti all’interno della storia.
L’uscita del teaser è stata recepita in modo particolarmente positivo dalla fanbase, poiché lascerebbe intuire meglio la strada intrapresa dallo staff creativo nel compiere la trasposizione. Chi ha giocato il secondo capitolo del videogame originale sa che a un certo punto la narrazione giunge a un bivio, offrendo il differente punto di vista di un secondo personaggio. Da quanto emerso dopo la visione del filmato, sembra che “The Last Of Us” 2 mostrerà le due prospettive in contemporanea, concentrandosi sulle vicende ambientate a Seattle e adottando principalmente un tipo di narrazione lineare rispetto ai ricorrenti salti temporali presenti invece nella versione ludica.
Con l’eco di massa e il prestigio accumulato negli anni, The Last of Us ha dovuto far fronte anche alle pretese irragionevoli di alcuni fan. Per la scelta dei ruoli, infatti, è stata necessaria una selezione estremamente accurata e la nuova interprete Kaitlyn Dever sembra esserne ben cosciente. Stando alle rivelazioni della collega Isabela Merced durante una puntata del podcast Happy Sad Confused, Dever ha dovuto resistere agli hater che bistrattano il suo personaggio fin dalla prima apparizione nel videogioco, rendendole non solo il lavoro doppiamente ostico, ma costringendola a proteggersi da eventuali aggressioni verbali e fisiche: «Ci sono così tante persone strane in questo mondo... ci sono persone che odiano veramente Abby, che non è una persona reale. Kaitlyn ha dovuto essere protetta dalla sicurezza durante le riprese».
E ricordando che la serie nasce da un lavoro a quattro mani tra il co-creatore del videogioco Neil Druckmann e lo showrunner Craig Mazin, Merced si domanda come sia possibile che i fan possano dubitare sulla fedeltà dell’adattamento: «Quello che mi confonde è che lo showrunner e il creatore del videogioco lavorano insieme per realizzare questo, quindi se vi piace quello che ha fatto e sta continuando il lavoro, perché siete arrabbiati? Sono troppo supponente per stare su Twitter. Vedo queste cose e mi viene voglia di fare la Cardi B con loro».
Dopotutto, il rispetto dell’opera di partenza è stato già ampiamente dimostrato con gli episodi della prima serie. E come imparato a caro prezzo nel videogioco, anche lo show ha saputo abituarci ad uno scenario in cui tutti possono morire da un momento all’altro. Ricordiamo a tal proposito le parole di Craig Mazin rilasciate lo scorso anno: «Non facciamo necessariamente le cose nello stesso ordine o nello stesso momento. Nella prima stagione abbiamo ripetutamente fatto cose sconvolgenti. Le persone hanno capito, guardando la serie, che si trattava di una storia in cui nessuno era al sicuro. Per quanto mi riguarda chiunque può morire in qualsiasi momento».