Il Teatro Lirico di Cagliari si prepara all’inaugurazione della nuova stagione lirica e di balletto 2024, con una perla rara del panorama operistico. Venerdì 9 febbraio alle 20.30 (turno A) si alza il sipario con il Nerone di Arrigo Boito (Padova, 1842 - Milano, 1918) alla sua prima esecuzione in Sardegna. Tragedia in quattro atti, su libretto proprio, è la seconda ed ultima opera composta dal musicista, che la lasciò incompiuta. È stata completata da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini e il suo debutto risale al 1 maggio 1924, al Teatro alla Scala di Milano (direttore Arturo Toscanini). Per l’epoca ottenne uno straordinario successo – «il più grande evento artistico dell’anno», scrissero – anche se poi è uscita dal repertorio dei teatri e oggi viene eseguita raramente. 

Nerone a Cagliari viene proposta in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari firmato per la regia da Fabio Ceresa (Rivolta d’Adda, 1981), apprezzato librettista e artista al suo debutto a Cagliari, che, fra l’altro, ha curato, nel 2015, il libretto per La Ciociara di Marco Tutino, eseguita al Teatro Lirico di Cagliari nel 2017; per le scene da Tiziano Santi, per i costumi da Claudia Pernigotti, per le luci da Daniele Naldi e per la coreografia da Mattia Agatiello.

Una lettura didascalica e il pieno rispetto del libretto sono alla base di questa proposta visiva dell’opera che presenta scene lineari, pulite, per lasciare ampio spazio alla recitazione degli artisti che vestono costumi colorati e di pregevole fattura. Il regista ha pensato ad un ponte ideale tra l’impero romano del I secolo d. C. (l’epoca, appunto, di Nerone) e l’impero coloniale italiano degli anni intorno alla prima dell’opera. Le riconoscibili architetture dell’EUR e della cupola della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (unica basilica romana ad essere terminata nel Novecento), si fondono con colonne, cippi, rovine, aquile e làbari romani in un’atmosfera omogenea e di sicuro fascino. Di enorme rilievo il sipario e l’ultimo quadro dell’opera, dove spicca il ritratto di Nerone, fedele riproduzione dell’originale marmoreo che si può ammirare al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Sul podio, a guidare l’Orchestra e il Coro del Lirico, il maestro Francesco Cilluffo (Torino, 1979), direttore e compositore, tra i giovani musicisti italiani più seguiti dalla critica, già applaudito a Cagliari nel febbraio 2023, in occasione dell’inaugurazione della Stagione lirica con Gloria di Cilea. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli. Previsti anche due cast d’eccezione, che si alterneranno sulla scena: Mikheil Sheshaberidze (9-11-14-16-18)/Konstantin Kipiani (10-13-15-16-17) (Nerone), Franco Vassallo (9-11-14-16-18)/Abramo Rosalen (10-13-15-16-17) (Simon Mago), Roberto Frontali (9-11-14-16-18)/Leon Kim (10-13-15-16-17) (Fanuèl), Valentina Boi (9-11-14-16-18)/Rachele Stanisci (10-13-15-16-17) (Asteria), Deniz Uzun (9-11-14-16-18)/Mariangela Marini (10-13-15-16-17) (Rubria), Dongho Kim (9-11-14-16-18)/Alessandro Abis (10-13-15-16-17) (Tigellino), Vassily Solodkyy (Gobrias), Antonino Giacobbe (Dositèo/Voce dell’oracolo), Natalia Gavrilan (Pèrside/Cerinto/Prima voce di donna), Fiorenzo Tornincasa/Marco Frigieri (Primo viandante/Il Tempiere/Voce di tenore), Nicola Ebau (Secondo viandante/Lo schiavo ammonitore/Voce di basso), Francesca Zanatta (Seconda voce di donna), Luana Spìnola (Terza voce di donna).

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 50 minuti circa compreso un intervallo e viene rappresentata in lingua italiana. Di seguito le repliche previste: sabato 10 febbraio alle 19 (turno G); domenica 11 febbraio alle 17 (turno D); mercoledì 14 febbraio alle 20.30 (turno B); giovedì 15 febbraio alle 19 (turno F); venerdì 16 febbraio alle 20.30 (turno C); sabato 17 febbraio alle 17 (turno I); domenica 18 febbraio alle 17 (turno E). In programma anche due recite in forma ridotta per le scuole, con la voce narrante dell’attrice cagliaritana Michela Atzeni: martedì 13 febbraio e venerdì 16 febbraio alle 11.

(Unioneonline/v.f.)

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