Disponibile nelle sale a partire dal 23 marzo è in arrivo “Stranizza d’amuri”, il primo esperimento alla regia di Beppe Fiorello, fratello del noto comico e show man, ma soprattutto attore, sceneggiatore e produttore navigato in svariati progetti televisivi e cinematografici comunemente noti e apprezzati dal nostro pubblico. E col suo esordio dietro la macchina da presa prende vita sul grande schermo una storia dove primeggiano sentimenti come l’amicizia e l’amore. 

Il giovane duo, colonna portante di tutta la trama, è interpretato dalle nuove promesse del cinema Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, quest’ultimo riconoscibile anche per altre collaborazioni sui set e per aver preso parte al programma televisivo “Amici”. Nel ruolo delle rispettive madri troviamo invece al loro fianco Fabrizia Sacchi e Simona Malato. 

I più esperti noteranno che il titolo è lo stesso di una canzone di Franco Battiato, un omaggio esplicito al compianto cantautore italiano che, con la sua musica, riveste un ruolo centrale in tutta la pellicola. Il progetto, nello specifico, è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre avvenuto nel 1980. 

Ambientato tra Noto, Marzamemi, Ferla, Buscemi, Priolo e Pachino, torniamo indietro fino al 1982 in una calda estate siciliana, dove i tifosi strepitano per la nazionale italiana ai Mondiali di Calcio. Ci imbattiamo così nella storia di Gianni, un ragazzo di diciassette anni senza amici e regolarmente aggredito dai coetanei per la sua omosessualità. Di fronte a un bullismo che respinge a fatica, solo la madre Lina riesce a infondergli conforto e comprensione; anche quando capita di scontrarsi col compagno Franco, il proprietario dell’officina dove anche Gianni cerca di dare una mano. Qualcosa però cambia drasticamente quando, a seguito di un incidente coi motorini su una strada di campagna, il fragile adolescente fa la conoscenza di Nino. Come spesso accade, da una coincidenza imprevista nasce e matura un’amicizia sincera, che poi diventa un sentimento nuovo, ancora più profondo, e che non viene colto di buon occhio dalle famiglie e dalla gente di paese. Estranei tuttavia alle chiacchiere e alle dicerie, gli inseparabili compagni si sentono finalmente liberi di mordere la vita, pur trovandosi costretti a fare i conti con coloro che quello stesso entusiasmo non lo vogliono accettare.  

Giovanni Scanu

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