Tre ore e mezzo di spettacolo nel nome dell'artista di Siligo che verrà inserita a pieno titolo tra i grandi personaggi della Sardegna.

Il Premio Maria Carta ha vissuto una edizione speciale (la numero 22) in concomitanza dei 90 anni dalla nascita dell'eclettica artista e dei 30 anni della sua morte.

«Ma se dopo 30 anni siamo qui a ricordarla significa che ha lasciato un'eredità di valore e la Sardegna ha oggi una Elena Ledda e una Daniela Pes che sono artiste importanti» ha detto Tosca, nel ritirare l'ambito riconoscimento. Tosca ha reso omaggio all'isola con una interpretazione intensa di "No potho reposare".

È stata una serata davvero di alto livello non solo qualitativo, ma anche per la capacità di molti degli artisti di essere testimonial della Sardegna, come hanno potuto constatare gli spettatori che hanno seguito la diretta di Videolina e gli ascoltatori che si sono sintonizzati su Radiolina.

Davvero pregevole l'esibizione di Daniela Pes, che prima di cantare ha letto alcune parole di Maria Carta lodandone il coraggio. 

Sono stati premiati anche il Circolo dei sardi di Trieste che nell'occasione ha annunciato l'intestazione dell'associazione a Maria Carta e il Rockhaus Blu Studio di Alberto Erre, da 35 anni riferimento non solo come service per i grandi eventi ma anche per la produzione di artisti isolani come Tanzenda, Bertas e Piero Marras.

Molto apprezzate le esibizioni del Coro di Usini, dei tenores di Bitti Remunnu 'e locu, dell'algherese Yasmin Bradi e dei Fantafolk, protagonisti anche nel finale coi pugliesi Tamburellisti di Torrepaduli.

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