Oltre a meritarsi un posto d’onore nell’Olimpo del cinema, a Sean Penn non si può certo negare l’impegno speso come attivista, affrontando nei suoi frequenti interventi pubblici questioni sociali tra le più urgenti, oltre a prendere posizione anche sul mondo dello star system. Forte del prestigio internazionale acquisito grazie a successi come “Carlito’s Way”, “Mi chiamo Sam” e “Milk”, l’attore due volte premio Oscar ha costruito attorno a sé un’immagine pubblica di grande influenza, schierandosi, per esempio, a favore dei diritti LGBTQ+ e, più recentemente, a sostegno dell’Ucraina, sollevando a ogni intervento nuovi dibattiti e reazioni.

Inevitabilmente, la star non ha mancato di dire la sua sugli attuali sconvolgimenti politici che attraversano gli Stati Uniti. Ospite questo mese del podcast Substack condotto da Jim Acosta, Penn ha espresso un forte dissenso nei confronti del presidente Donald Trump e della sua amministrazione, prefigurando uno scenario di enorme instabilità e incertezza per il futuro.

Commentando l’eventualità che Trump possa tentare di mantenere il potere anche oltre il suo mandato, ha dichiarato con schiettezza: “Dovremmo considerare gli scenari peggiori. Potrebbe cercare di distruggere il mondo prima di invecchiare. Penso che sia una teoria ragionevole quella in cui Donald Trump non sia diversa da quella della moglie di qualcuno che viene lasciato, magari per un altro, e che poi magari uccide l'ex partner, perché se non può averla lui non può averla nessuno. Penso che Trump e il suo solipsismo possano avere questo rapporto con il mondo e che questa distruzione sia in parte un gioco di potere, e anche un'intenzione letterale della sua uscita definitiva”.

La star ha poi spostato l’attenzione su tematiche legate a Hollywood e ai suoi protagonisti, intervenendo come ospite anche nel The Louis Theroux Podcast. In quell’occasione, ha ricordato l’esperienza sul set di “Accordi e disaccordi” di Woody Allen, film che gli valse una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. A proposito delle accuse di molestie sessuali rivolte ad Allen, nonché del controverso rapporto con la figlia adottiva Soon-yi Previn, ha dichiarato: “Non conosco così bene nessuno al 100% da poter dire che non è successo nulla o che qualcosa è successo. Dio non voglia che tu ti sbagli e ci sia davvero una vittima. Non ho letto tutto, ma la maggior parte delle storie arriva da persone a cui non affiderei nemmeno una moneta da dieci centesimi. Mi sembra tutto molto sbilanciato da quella parte”.

Riguardo al fatto che le accuse provengano dalla famiglia stessa, ha aggiunto: “Non sono a conoscenza di alcuno psicologo o psichiatra che abbia mai detto che un pedofilo commette un solo atto in 80 anni di vita. Quando le persone cercano di associare Allen al fatto che ha avuto relazioni con donne molto più giovani, che sia giusto o sbagliato non è questo il tema, le relazioni consensuali post-pubertà sono un altro discorso. Non è stato riconosciuto colpevole, lavorerei con lui in un attimo”.

L’attore ha poi voluto esprimere un apprezzamento anche nei confronti di Tom Cruise, suo amico e collega, definendolo, dopo una lunga carriera nei film d’azione, il miglior stunt-man del mondo: “Tom Cruise è uno che persegue l'eccellenza ad un livello altissimo. Capisco che certi film vengano apprezzati più di altri, ma lui è un ottimo attore ed è anche un artigiano straordinariamente devoto al suo mestiere. Film di quel livello non si fanno senza qualcuno di straordinario dietro, e lui è il filo conduttore in troppi di quei film perché non sia merito suo. Non è un caso. È probabilmente il miglior stuntman del mondo del cinema, per quanto riguarda le abilità che possiede e cosa riesce a farci, e forse è anche quello con più esperienza in assoluto, perché creano coreografie apposta per lui, impossibili da testare con altri stuntman, perché nessuno se lo potrebbe permettere. Probabilmente ha fatto avanzare l'intero settore. Davvero impressionante”.

Parlando infine delle attuali promesse di Hollywood, Penn ha riconosciuto in Jennifer Lawrence l’ultima stella vivente del cinema: “Penso che il generatore di stelle del cinema si sia esaurito subito dopo Jennifer Lawrence o qualcosa del genere. Probabilmente è stata l'ultima star del cinema”. E sul talento delle nuove leve, ha aggiunto con autoironia: “Vedo alcune interpretazioni di alcuni giovani attori che mi fanno pensare che dovrei smettere e diventare un contabile, perché sono troppo bravi”.

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