Non c'è distanza tra palco e platea: Samuele Bersani è come un amico, simpaticissimo con quella parlata romagnola, che cantando racconta storie con immagini nitide, rievoca momenti della nostra vita che sopravvivono al tempo.

“Sono tornato a Sassari dopo 10 anni e sono felice. Certo che siamo invecchiati” ha detto dal palco di Piazza d'Italia dove di fronte a 800 persone ha aperto il 23esima festival Abbabula organizzato dalle Ragazze Terribili.

Ha aperto il concerto con “Pixel” e “Psycho” due brani dell'ultimo lavoro “Cinema Samuele” che gli ha consentito di vincere il quarto Premio Tenco. Poi è stata una chiacchierata tra amici, con un po' di “cazzeggio” e una pesca miracolosa di asterischi e capolavori che il pubblico ha cantato sottovoce per non turbare l'incantesimo, alzando il volume solo quando lo ha richiesto il cantautore o qualche membro dell'ottima band.

Da “Spaccacuore” a “En e Xanax”, da “Cattiva a “Replay”, da “Mezza bugia” a “Giudizi Universali”.

Samuele Bersani ha anche svelato come a Muravera nel 1996 poco dopo il sound check sia nata una delle sue canzoni: “Coccodrilli, una delle cose più allegre che ho scritto”.

Ha ricordato anche il suo primo arrivo a Sassari, al Liceo Azuni. Ha omaggiato l'amico e produttore Lucio Dalla con “Tu non mi basti mai”. 

L'apoteosi di un pubblico in delirio è stato il bis con “Il mostro”, la canzone che fece piangere Lucio Dalla, e con “Chicco e Spillo”, un capolavoro scritto all'esordio, praticamente 30 anni fa: ascoltarla è come vedere un corto cinematografico. E non a caso il “nostro amico” Samuele Bersani a 16 anni ha seguito un corso di sceneggiatura tenuto dal poeta Tonino Guerra.

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