Nuovo capitolo discografico per Maurizio Pisciottu, in arte Salmo: s'intitola “Ranch” ed è il risultato di un periodo passato a riscoprirsi, in solitaria, per ritrovare la creatività.

«L'album è venuto fuori praticamente da solo - ha spiegato il rapper olbiese - perché in quel periodo avevo altri progetti, tra tv, un libro e una colonna sonora. Per la serie tv a cui stavo lavorando dovevo interpretare un personaggio che si isolava per affrontare i suoi demoni. Ho fatto lo stesso anche nella mia vita reale». Ispirazione per Salmo proprio il suo "ranch” in Gallura: «Dopo 15 anni me ne sono andato da Milano – ha raccontato – anche perché ho vissuto situazioni pericolose. Ho girato la seconda stagione della serie "Gangs of Milano" e per entrare nel personaggio mi sono autoisolato per un mese a Torino: uscivo da solo di notte, barba lunga... sembravo un pazzo. Quindi l’isolamento è proseguito sulle colline in Sardegna dove sono venuti a trovarmi solo gli amici con cui ho fatto musica».

Con una scaletta di sedici pezzi, da “On fire” e “Crudele” e fino a “Mauri” e “Titoli di coda”, “Ranch" è un incontro composto da round diversi tra loro. «L'aspetto cantautorale - ha spiegato la voce delle nuove 'Sincero', 'Sangue amaro' e 'Cartine corte' - mi è uscito in modo spontaneo e potrebbe essere l'inizio di qualcosa, un nuovo percorso. Sto cercando di evolvere disco dopo disco e questa volta non volevo solo il rap. Un pezzo come 'Incapace' lo volevo fare da anni, chitarra e voce. Cercavo un pezzo punk perché non sono bravo a suonare la chitarra. M'interessava far capire che, spesso, è l'intenzione a contare di più».

È un concept album, quello di Salmo, che ha confessato anche di aver rinunciato, anni fa, al ruolo di giudice di X Factor (poi ricoperto da Sferaebbasta) nonostante un milione di euro di cachet offerto: «Nel 2019 ho fatto i provini, dicevo cose dure che piacevano, ho anche contrattato facendo un po' lo str... e chiedendo sempre più ma alla fine ho mollato: sapevo che se un ragazzino mi avesse colpito avrei pianto in tv e non era il momento».

Ad accompagnare l'album c'è anche una sorta di concept video, ovvero 16 visual che raccontano una storia ambientata in un ranch. Non uno qualunque ma quello costruito in Bulgaria per le riprese dell'ultimo capitolo in ordine di tempo della saga cinematografica di Rambo.

«Ranch è il posto sicuro e l'isola felice che ho cercato nella mia testa - ha commentato Salmo - in un momento particolare della mia vita. Ne avevo bisogno per ritrovare la creatività. Ho giocato parecchio con i social e ad un certo punto ha cominciato a pesarmi, così li ho lasciati. Sono un freno per la creatività». In tutto l'album c'è solamente una collaborazione ed è quella con Kaos sulle note di “Bye bye”. «Il feat con Kaos è qualcosa che dovevo fare - ha spiegato Salmo - perché lui mi ha ispirato più di tutti. Da ragazzino cercavo di reagire alla timidezza e quando ho visto un video di Neffa con Kaos, ho capito che volevo fare rap e cantare così dal vivo. È stato la prima persona che mi ha fatto capire quale strada prendere».

Il nuovo album sarà anche il protagonista di un tour che prenderà il via con l'appuntamento del "Lebonsky park”, in programma il 6 settembre a Fiera Milano Live e che si trasformerà poi in tour dei palazzetti e poi ancora nel Salmo World Tour 2025 che porterà il rapper-cantautore nei club, da Barcellona a Miami, passando per Londra, Parigi, Berlino, Los Angeles, New York e altre città ancora nel mondo. Il tutto, con uno sguardo nuovo che Maurizio ha esercitato guardando dalle finestre del suo 'Ranch', e non solo verso l'esterno.

«Più che guardarmi attorno - ha detto Salmo - mi sono guardato dentro. Quarant'anni sono un buon momento per fare un punto. Il rap è una botta di ego e ti fa credere di essere un duro, invece mi sono reso conto di essere una brava persona. Sono fiero di essere un bravo ragazzo. Perché dovrei fingere? Ciascuno di noi potrebbe costruirsi un proprio ranch nella testa».

(Unioneonline)

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