Una pesante accusa, sulla scia delle denunce portate nate dal movimento #metoo, sche ricade questa volta sulle spalle di Ryan Adams, oggi 44enne e fra i cantautori statunitensi più prolifici della sua generazione con sedici album alle spalle e sette nomination ai Grammy.

Un'inchiesta pubblicata dal New York Times svela infatti una parentesi oscura della sua vita: almeno sette donne avrebbero accusato Adams di molestie.

Si tratta di aspiranti musiciste, di cui – stando alle accuse – Adams avrebbe approfittato pretendendo prestazioni sessuali in cambio di aiuto sul lavoro.

Fra le denunce anche quella di una ragazza all'epoca dei fatti quattordicenne, che ha spiegato come Adams si sia anche mostrato nudo durante una conversazione su Skype.

Secondo quanto riportato dal New York Times, Ryan Adams diventava improvvisamente prepotente e vendicativo. E a chi non era disposta ad accettare le sue condizioni stracciava le offerte di lavoro costringendo le malcapitate a subire abusi fisici e verbali.

A confermare il tutto anche parenti e amici delle donne coinvolte.

Fra le artefici della denuncia l'attrice e cantante Mandy Moore, che ha sottolineato: "La musica era per lui lo strumento con il quale controllarci".

Adams ha già negato tutte le accuse e quanto riportato dal New York Times, pur scrivendo sul suo profilo Twitter: "Non sono un uomo perfetto e ho fatto diversi errori, chiunque pensi di aver ricevuto del male da me, comunque involontariamente, ha le mie scuse profonde e senza riserve".

"Il ritratto che viene fuori da questo articolo è drammaticamente impreciso", ha poi aggiunto in un messaggio successivo. "Alcuni dettagli travisati, altri esagerati, altri ancora completamente falsi. Non avrei mai avuto relazioni inappropriate con qualcuno sapendo che fosse minorenne".

(Unioneonline/v.l.)
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