Roberto Giacobbo: «Quando in Sardegna rimasi incastrato in un cunicolo, ci rimisi una costola»
Il divulgatore e conduttore tv racconta una disavventura a MorgongioriRoberto Giacobbo (Ansa)
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Ci vuole un fisico bestiale per certe imprese. Lo sa bene Roberto Giacobbo, il divulgatore scientifico che per le sue trasmissioni tv (Voyager e Freedom-Oltre il confine) si è arrampicato sulle piramidi, ha fatto immersioni, ha volato a pelo d’acqua sul Triangolo delle Bermuda, si è addentrato in sotterranei strettissimi.
Ma è in Sardegna, a Morgongiori, che, racconta in un’intervista al Corriere della Sera, ci ha «rimesso una costola».
«Ero entrato attraverso una strettissima fenditura nella montagna, larga non più di un palmo e tre dita, dopo aver sgonfiato l’aria dai polmoni, scendendo poi per 70 metri», racconta Giacobbo, che è alto 2 metri e pesa più di 100 chili. Ha fatto un errore: «Non avevo calcolato che, dopo due ore di intensa attività fisica, il corpo si ingrossa. Avrei dovuto aspettare, invece sono tornato subito indietro». E così rimase praticamente incastrato in un cunicolo: «Procedevo schiacciandomi contro la roccia, quando una pietra sporgente mi si è infilata nel torace».
Un dolore atroce, ricorda, ma alla fine ne è uscito: «L’importante in certi momenti è non lasciarsi prendere dal panico».
Giacobbo fa spesso servizi sugli Ufo e ha risposto anche a una domanda in merito: «Me ne occupo quando ci sono testimonianze attendibili. Credere agli Ufo come dogma è eccessivo, ma non possiamo essere gli unici abitanti dell’universo, ritengo che ci sia vita in altri mondi. Oggi con l’intelligenza artificiale si possono costruire realtà inesistenti. I dubbi mi vengono soprattutto quando vedo strane raffigurazioni nel passato, di oggetti o persone che a quel tempo non avrebbero potuto esserci».
(Unioneonline/L)