Riecco i Rod Sacred, storica band metal di Villasor
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"Entravamo in sala prove attraverso la finestra. C'era anche la porta, ma era praticamente blindata e restava sempre chiusa per evitare che la nostra musica potesse infastidire i vicini". Villasor, 1982. Quando l'Italia vinceva i mondiali di calcio un gruppo di ragazzi metteva in piedi un gruppo rock. Franco Onnis, bassista e imprenditore di 54 anni, sognava di diventare una rockstar e fondò i Rod Sacred. Qualche anno prima rimase fulminato sulla via dell'heavy metal dopo aver ascoltato i Van Halen. "Non era semplice fare musica in quegli anni: incidere un disco era un'impresa. In compenso c'erano alcuni festival e si suonava spesso in Sardegna, ma anche nella penisola e all'estero".
Dopo una serie di cambi di formazione la band si ferma negli anni Novanta. "Ho suonato con i Rolling Gangsters e fatto altre cose - dice Franco Onnis - poi qualche anno fa abbiamo ripreso a suonare e ci siamo riaffacciati nella scena metal scoprendo che siamo uno dei gruppi più longevi in Italia. Siamo stati accolti molto bene e abbiamo ritrovato tanti vecchi amici".
I Rod Sacred hanno trovato anche una casa discografica tedesca (Pure Steel Records) che ha deciso di produrre Submission .
"Un disco che ci sta dando grandi soddisfazioni - sottolinea il leader della band di Villasor - è stato recensito da tutte le testate specializzate. Sta vendendo molto bene e sono nate nuove opportunità per suonare dal vivo". Tra qualche giorno il gruppo partirà per un lungo tour che toccherà Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca. "Non vediamo l'ora di partire - racconta Franco Onnis - nell'est e nel nord Europa c'è una fantastica scena metal. Ci sono tanti festival e c'è soprattutto un pubblico maturo". I testi delle canzoni sono in inglese. Submission , il brano che dà il titolo all'album parla della Sardegna: "L'ho scritta dopo un concerto. Ricordo che c'erano tante band sarde e un gruppo straniero. Mi colpì l'atteggiamento degli organizzatori del festival nei confronti del gruppo ospite. Pronti a soddisfare ogni richiesta, dicevano sì a tutto. Ovviamente ai sardi è stato riservato un trattamento diverso. Ecco siamo un popolo sottomesso che spesso non sa farsi valere, siamo pronti sempre ad assecondare chi arriva da fuori e abbiamo una scarsa considerazione di noi stessi. Io non ci sto. La musica serve anche per comunicare questi stati d'animo".
Rock pesante quello dei Rod Sacred, con grande spiegamento di chitarre distorte e una grande dose di melodia.
"Suoniamo un metal classico che affonda le radici negli anni Ottanta - aggiunge Franco Onnis - io sono nato ascoltando progressive. All'inizio il punto di riferimento nel metal era Steve Harris degli Iron Maiden". Sul palco con il bassista e fondatore della band ci sono anche Antonio Deriu (voce), Andrea Atzeni (batteria), Luca Mameli, Jimmy Carboni e Peppo Deriu (chitarre).
Francesco Pintore