Record di ascolti per la prima serata del Festival di Sanremo. I dati diffusi dalla Rai danno per la prima parte (21.18 - 23.44): 14 milioni 160mila spettatori, con uno share del 61.7 per cento. Per la seconda parte (23.48 - 01.40): 6 milioni 296mila spettatori, con uno share del 64.7 per cento. Ascolto complessivo: (21.18 - 01.40): 10 milioni 757mila spettatori con uno share del 62.4 per cento.

Amadeus incassa l’ottimo risultato «anche se la strada è ancora lunga» e passa, in conferenza stampa da Sanremo, a commentare le immancabili polemiche. 

Su tutte il Blanco-gate, la reazione scomposta del cantante e vincitore di Sanremo dell’anno scorso con Mahmood che, per problemi in cuffia, ha preso a calci vasi e fiori devastando il palco dell’Ariston.

«Era previsto che Blanco facesse qualcosa, anche magari dare un calcio a un certo punto – ha rivelato Amadeus – Mi avevano detto che poteva rotolarsi e coricarsi, che avrebbe fatto qualcosa di particolare». 

Ma «non potevamo prevedere la reazione di Blanco. Non me la sento, magari sbagliando, di dire che non deve più far parte del Festival per i prossimi anni o di punirlo. L’ho sempre trovato un ragazzo educato, disponibile, rispettoso. Non ho mai visto uno che sembrasse pericoloso in questo senso, è stata una sorpresa anche per me ieri sera ma non me la sento di dargli una punizione. Vorrei capisse, come ha fatto e sono sicuro che non accadrà più». 

«Blanco mi ha chiamato stamattina – ha aggiunto - dispiaciutissimo, chiede scusa al Festival e a me. È un ragazzo talentuoso, ha sbagliato e lo sa lui per primo». E ancora: «Quella è stata la rabbia di un ragazzo che compie 20 anni fra due giorni che si è scatenata su fiori ma non per mancare di rispetto alla città di Sanremo e ai fiori, perché sa bene quali sono il significato e l'importanza. Non ha chiesto di essere capito, ma perdonato perché è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe voluto. Forse a 19 anni può capitare di fare qualcosa che non vorresti fare. Non vorrei buttargli la croce addosso, ma accettare le scuse con serenità».

A stretto giro arriva anche, sui social, il messaggio di scuse «alla città dei fiori» su Instagram direttamente da Blanco. 

Da Amadeus anche un commento alle critiche di Matteo Salvini che ha detto che «non si difende la Costituzione a Sanremo», spera che «Egonu non venga a fare una tirata al Festival sull'Italia Paese razzista» e che «riempire il Festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace».

«Sono quattro anni che Matteo Salvini se la prende con il festival – scandisce il conduttore - ma basta non guardarlo e so che ha fatto sapere che durante la serata finale vedrà un film». «Al festival - ha aggiunto il direttore artistico - tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero. C'è un'assoluta e totale libertà». E Gianni Morandi ha rincarato: «Come previsto anche dall'articolo 21 della Costituzione Italiana e ricordato ieri sera da Roberto Benigni».

Infine: la questione dei cinque consiglieri del cda Rai che hanno scritto una lettera alla presidente Marinella Soldi per chiedere come mai non sono stati informati della presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla serata inaugurale: «Le indicazione avute dal Quirinale sono state di mantenere il massimo riserbo – ha spiegato – Ho ringraziato il consigliere Grasso e Lucio Presta, due persone che da un anno lavorano a stretto contatto affinché ciò che era nei nostri sogni si potesse realizzare. È venuto il presidente della Repubblica a Sanremo in forma privata, neanche istituzionale dal punto di vista formale: anche per motivi di sicurezza ci è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre». 

«Nel momento in cui ricevo un mandato dal Quirinale devo assolutamente rispettarlo – conclude Amadeus - non è mancanza di rispetto né all'ad né al direttore Coletta, ma dovevo far sì che quello che mi è stato chiesto fosse rispettato». In generale, «tutto il lavoro è condiviso con l'ad e con Coletta», aggiunge.

(Unioneonline/D)

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