“Rosario non era una persona come tante, si contraddiceva spesso ma certamente nella sua attività di attore e regista e nella sua dedizione al teatro, sono sicuro abbia espresso il meglio di se stesso. La scelta di trasferirsi a Porto Torres è scaturita anche dal desiderio di realizzare più facilmente il sogno della propria vita mettendo a frutto il suo talento. Ringrazio tutti quelli che lo ricorderanno con stima. Addio caro Rosario ci mancherai”.

E’ l’ultimo saluto di Roberto Morra al fratello Rosario, l’attore regista teatrale originario di Napoli morto due giorni fa a 59 anni a Porto Torres a causa di un male incurabile. L’addio nella chiesa della Beata Vergine della Consolata, una commemorazione aperta a pochi presieduta dal parroco don Ferdinando Rum.  

Energia sul palcoscenico e pigrizia a casa, la sua lunga carriera cominciata all’età di 17 anni lo ha messo a contatto con grandi maestri come Eduardo De Filippo e Vittorio Gassman, recitando con compagnie teatrali prestigiose prima a Napoli e poi in Sardegna.

Ha passato 40 anni sulle scene interpretando personaggi difficili di cui spesso si innamorava, senza trascurare la volontà e la capacità di educare giovani talenti e far crescere attori spingendoli a recitare sul palcoscenico dopo un periodo di formazione e studio.

Era capace di passare da Shakespeare alla recitazione in lingua napoletana mantenendo sempre il suo ruolo drammatico. Nelle sue smorfie c’era spesso qualcosa di profondo. E nel profondo di tanti cuori resterà per sempre il suo ricordo di grande artista. 

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