Non ricorda quanto tempo è passato. Però ha ben impresso nella memoria "Bussola on stage", lo spettacolo che aveva portato in scena con Sergio Bernardini, l'uomo che negli anni Sessanta fece della Versilia il centro della musica italiana. Peppino di Capri era la vedette di quel trionfale tour nelle principali città italiane, Cagliari inclusa. E ora torna, quarant'anni dopo, forse anche di più: un altro mondo. Che però saprà accogliere con affetto e calore un interprete straordinario capace di miscelare la tradizione napoletana nientemeno che con il twist. "Sono stato di recente in Sardegna ma sempre al nord".

L'ultima volta il 31 luglio scorso, a Porto Cervo, in occasione del suo ottantesimo compleanno. "Non ricordo nulla della città capoluogo che comunque in tutto questo tempo immagino molto cambiata: so che l'Isola è sempre attenta al look".

NUOVO ALBUM - Sarà un concerto straordinario domani pomeriggio alle 17 al padiglione D della Fiera, nell'ambito della tredicesima edizione del Premio Alziator organizzato dall'omonima fondazione presieduta da Maurizio Porcelli. Ci sarà spazio per brani immortali come Roberta (il primo grande successo datato 1958), Champagne, Malatia, Luna caprese, ma anche per il nuovo disco, uscito due mesi fa col titolo "Mister... Peppino di Capri". "Durante le serate le mie coriste mi presentano così e allora ho pensato potesse andare bene sulla copertina dell'album". Che è stato concepito quasi per caso, due anni fa, al San Carlo di Napoli: "Concerto sold out, successo pazzesco. Ho fatto due canzoni inedite che sono andate su ITtunes e YouTube: le hanno scaricate in tanti. E poi avevo dei pezzi di altri autori, a quel punto mi sono deciso. Non è un concept disc con un tema portante ma un disco per tutti i gusti. Ognuno sceglie la sua canzone". Ed è così che in oltre sessant'anni di super carriera (due vittorie a Sanremo, 55 album, 35 milioni di dischi venduti) è riuscito a raccogliere un pubblico universale che abbraccia tante generazioni.

Con Franco Califano al festival di Sanremo (archivio L'Unione Sarda)
Con Franco Califano al festival di Sanremo (archivio L'Unione Sarda)
Con Franco Califano al festival di Sanremo (archivio L'Unione Sarda)

I CONCERTI - "Ci sono i giovani che a casa sono stati costretti da genitori e nonni a sentire le mie canzoni e, forse incuriositi, vengono ai miei concerti. Poi ci sono i peppiniani, quelli della mia generazione, uomini e donne che al suono della mia musica si sono conosciuti, sposati e anche separati. E c'ero sempre io dietro la loro schiena".

Il Signore della Canzone Italiana sembra vivere una nuova giovinezza. Sorride: "Si fa quel si può. Mi vogliono, mi chiamano, e io vado. Che devo fare di più? Il disco sta andando bene, lo sento anche per radio: di solito i mie brani non li mettono". E perché mai? "Dicono che sono antipatico". E dai. "Sì, non mi conoscono, forse hanno un'idea sbagliata di me e questo mi dispiace".

La realtà è fatta di multinazionali della musica in grado di sostenere gli alti costi dei passaggi radiofonici: "Hanno tanti cantanti e fanno contratti di programmazione. Io nel mio piccolo, invece...". Nel suo piccolo invece resta un grande: "Faccio interviste e il pubblico mi segue. E poi le radio locali suonano i miei brani gratis e con piacere".

Sulla copertina di un album di tanti anni fa (archivio L'Unione Sarda)
Sulla copertina di un album di tanti anni fa (archivio L'Unione Sarda)
Sulla copertina di un album di tanti anni fa (archivio L'Unione Sarda)

IL LOOK - E dire che agli inizi era diverso, molto diverso: "Ero un rockettaro incallito". E poi? "C'era Canzonissima, il pubblico votava, dovevi piacere, tutto questo mi ha spostato l'asse". Così ha cambiato il look: giacca e cravatta e l'eleganza senza tempo di chi osa perfino le paillettes. "Mia moglie mi rimproverava, come ti conci?, non ti vergogni?, alla tua età ".

RICORDI - Come suonano dolci quelle parole ora che non c'è più. Ma Peppino di Capri non si fa travolgere dall'emozione e continua a parlare d'amore, lui che sa come si scrive un brano immortale. "Ecco, questo è il problema: oggi le canzoni sono concepite come usa e getta e durano poco o niente. Il fatto di trattare dell'amore è l'uovo di Colombo, la scoperta dell'acqua calda, perché è l'amore a essere immortale, eterno. L'amore è lo scopo per cui vivere e quando viene meno la persona che ami perdi i pezzi piano piano, se invece trovi l'amore ideale ti cambia la vita".

A sentirlo sembra facile ma non lo è per nulla. Non a caso di Peppino di Capri ce n'è uno.

Maria Francesca Chiappe

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