Paul Anderson, star della pluripremiata serie tv “Peaky Blinders”, è stato fermato in un pub di Londra, nel quartiere Hampstead, in possesso di crack. Ad allertare la polizia il titolare del locale, per i «fumi di crack provenienti dal bagno per disabili dopo che l’attore era uscito. Gli agenti avrebbero trovato l’attore ubriaco, nelle vicinanze di un ragazzo e un bimbo di 17 mesi. Portato in casera, sono state trovate le sostanze: cocaina, anfetamine, diazepam e pregabalin (queste ultime due prescritte).

L’attore si è quindi presentato in tribunale, dove si è dichiarato colpevole di possesso di cocaina e anfetamine e ha pagato una multa di 1.345 sterline. 

Ma la cosa più curiosa di tutta la vicenda è la difesa del suo avvocato, Moira MacFarlane. Il legale, nonostante l’ammissione di Anderson, ha negato che il suo assistito avesse fumato crack e ha giustificato così il possesso: «Riconoscerete l'imputato per una parte molto intensa che ha interpretato in un recente show televisivo. Viene spesso riconosciuto e fa del suo meglio per accontentare i fan della serie, scivolando spesso nel personaggio». I

Quel giorno Anderson «ha cercato di recitare la sua parte per alcune persone. A causa del suo stile di vita, la gente spesso gli dà degli incentivi, così si è trovato in una posizione sfortunata, avrebbe dovuto avere la forza di dire no».

La serie “Peaky Blinders” racconta l’ascesa e la caduta della famiglia Shelby, una banda di gangster con la lama nascosta nella coppola che operava a Birmingham nel primo Dopoguerra. Sei stagioni di grande successo, con in programma un attesissimo spin off al cinema.

Arthur Shelby è la “testa calda” della famiglia, braccio destro di suo fratello Thomas e vicepresidente aggiunto della Shelby Company Limited. Nella serie è anche il personaggio con il rapporto più complicato con droghe e alcol, un vero e proprio problema anche per la famiglia visto che ne limita la capacità decisionale e la stabilità emotiva.

(Unioneonline/L)

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