Lo sappiamo, non di sola ispirazione artistica vive un professionista del mondo dello spettacolo, e Paolo Sorrentino - ormai collocato da lungo tempo fra i grandi esponenti del cinema italiano, premiato agli Oscar per il miglior film straniero con “La grande bellezza” e autore di numerosi altri successi come il più recente “È stata la mano di dio” - non manca occasione per dimostrarlo. 
Intervistato per conto di Repubblica, il regista napoletano si è schierato contro le recenti manovre del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che in una lettera rivolta al responsabile dell’economia avrebbe programmato ulteriori tagli ai finanziamenti per il settore cinematografico di ben 100 milioni di euro. 
Lanciando un avvertimento a chi di dovere sul fatto che «questa decisione creerà nuovi disoccupati», Sorrentino invoca un passo indietro affermando quanto segue: «In tanti anni non si era mai visto. Ti chiedono di tagliare 50 e tu rispondi no, per favore, tagliatemene 100: mi pare una posizione stravagante, miope e senza alcuna logica poiché slegata sia dalla protezione della cultura, sia soprattutto dal valore economico».
Anche sull’aspetto strettamente economico, relativo ai rischi per la generazione di profitto, commenta in modo esaustivo e tranciante: «Il taglio andrebbe a intaccare il tax credit, che - va sempre sottolineato perché conosco le reazioni di chi dice che vogliamo finanziamenti a pioggia per fare film che poi non vede nessuno - è un incentivo fiscale che a fronte di un euro ne genera tre, quindi crea profitto. Un dato verificabile, basta guardare il gettito Iva».
E rispetto anche a questioni di natura ideologica, il regista non è sceso a formalismi o mezze misure: «Ha contribuito a rafforzare un'industria dove c'è la piena occupazione. Io, per trovare maestranze che lavorino per me, devo fare i salti mortali. Perché nel cinema, forse il ministro dovrebbe saperlo, non esistono solo i famosi quattro registi di sinistra che, appunto, sono solo quattro. Tutto il resto, altre 200mila persone votano a destra, a sinistra e al centro. Quindi, se la si vuole intendere come una punizione nei confronti di qualcuno, mi sembra un grande autogol».
La soluzione a questa scelta governativa consisterebbe perciò - molto semplicemente - nel bloccare i tagli ai finanziamenti, anche perché altrimenti si andrebbe a penalizzare la produzione interna a favore del mercato estero. Con le sue dichiarazioni infatti, Sorrentino sollecita a «confermare le cifre che c'erano. Per una ragione molto semplice: non perché quelli che non incassano al botteghino devono fare comunque i film, un tormentone senza senso, ma perché le produzioni cinematografiche per investire molti soldi a medio termine - è così che funziona - hanno bisogno dell'affidabilità dell'interlocutore. Se l'interlocutore dichiara: "Adesso taglio", e lascia capire che potrà farlo anche domani, la produzione cinematografica, italiana o straniera che sia, se ha la possibilità dice: non andiamo in Italia, andiamo in Spagna o altrove, dove il tax credit è affidabilissimo. E finisci col perdere anche le produzioni che potrebbero usufruire del tax credit rimasto. È questo che potrà accadere. È questo che creerà disoccupazione».
Nel frattempo il regista è stato avvistato di recente a Livorno, impegnato sul set per dirigere le ultime scene del suo prossimo film “L’apparato umano” ambientato principalmente nella Napoli degli anni 50. Più nello specifico, presso il porto della città toscana è stata girata una scena di massa che ha visto la partecipazione di ben 400 comparse fatte salire a bordo del traghetto Moby Orli, ormeggiato all'interno del Porto Mediceo. 
Con un cast d’assoluta eccezione che vedrà coinvolti Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Isabella Ferrari, Stefania Sandrelli e l’attore britannico premio Oscar Gary Oldman, riponiamo molte buone aspettative su questo titolo per il quale siamo ancora in attesa della data d’uscita nelle sale.  

Giovanni Scanu

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