Costretti a cedere la casa per un grammo di cocaina non pagato: è quanto accaduto a madre e figlio 27enne di Napoli, che un clan di Scampia ha cacciato senza pietà dalla loro legittima abitazione, nel luglio 2021. Una trama che sembra uscita dalla celebre serie tv “Gomorra” dove fra l’altro, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, la più giovane delle vittime aveva recitato come attore nei panni di Totò, un ragazzino di 13 anni cresciuto nel mito del “sistema”, che viene “iniziato” accettando di farsi sparare in petto con un giubbotto antiproiettile. 

I carabinieri di Napoli, al termine di indagini coordinate dalla DDA, sono riusciti a identificare e a notificare le accuse ai due aguzzini: si tratta di Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi, il primo raggiunto dal provvedimento nel carcere di Poggiorale, dov'è detenuto. L'altro è stato arrestato e rinchiuso a Secondigliano.

LA STORIA – Il giovane è uno dei tanti che ha perso per l'ennesima volta il suo lavoro precario. L'ultimo a causa della pandemia. E per tirare a campare comincia a spacciare per la camorra. Riesce a guadagnare bene, anche 700-800 al giorno, lavorando per il clan della Vanella Grassi. Ma viene arrestato, prima finisce in carcere, poi va ai domiciliari. A casa, mentre aiuta la madre nelle faccende domestiche, cade e si frattura entrambi i calcagni. Finisce su una sedia a rotelle e, da questo momento, per lui le cose precipitano veramente. A casa si presentano Marino e Pandolfi. Pretendono il pagamento di un debito, 60 euro, per un grammo di cocaina acquistato nel 2020 e mai pagato. I due aguzzini non si fanno intenerire dalla sua sedia a rotelle: deve pagare 2.500 euro oppure prendere le sue cose e andare via, con la madre, da quell'abitazione dove ha vissuto legittimamente per 27 anni. Ma lui non ha quella cifra e inizia il calvario.

Il primo approccio è del 10 luglio 2021: i due, dopo avere fatto le loro richieste, tra cui la restituzione in poche ore dei 2.500 euro, gli rivolgono minacce di morte: "consegna le chiavi altrimenti ti 'atterriamo' (seppelliamo, ndr)". Il giorno dopo gli aguzzini tornano alle 23,30. Si rendono conto che anche questa volta non avranno i soldi. Allora picchiano il 27enne con calci, pugni e ginocchiate, fino a farlo sanguinare. La madre dorme, ha problemi di udito, ma le urla del figlio le sente. Interviene e riesce a farli uscire da casa sua.

L'ultimo raid è del 12 luglio. Marino e Pandolfi si presentano alle 16, per il terzo giorno consecutivo: concedono a madre e figlio solo pochi minuti per raccogliere le loro cose. Poi li mettono alla porta in malo modo e con un ultimatum da brividi: "Non ti avvicinare più a Scampia". Dai controlli dei carabinieri è anche emerso che i due indagati, direttamente o tramite loro familiari, hanno goduto pure del reddito di cittadinanza

(Unioneonline/v.l.)

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