"Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino".

Sono le frasi choc pronunciate davanti ai giudici da Britney Spears, che dopo 13 anni sotto il giogo del "padre padrone" ha voluto dire la sua in aula sotto gli occhi puntati di tutto il mondo e dei fan che fuori dalla corte hanno reclamato la sua "liberazione".
L'udienza in formato virtuale è andata in scena nella Stanley Mosk Courthouse di Los Angeles, nuovo capitolo dell'insofferenza della quasi quarantenne diva per il rigido sistema di controllo esercitato dal padre Jamie su ogni aspetto della sua vita: secondo i racconti di lei, dagli uomini con cui si è accompagnata al colore degli armadietti della sua cucina.

IL RACCONTO – Mentre Britney guadagnava milioni di dollari con i concerti a Las Vegas Jamie, sempre secondo i racconti della cantante, le autorizzava una "paghetta" da duemila dollari a settimana chiedendo di verificare ogni minima spesa, ha appreso il New York Times.

Britney non ha mai chiesto formalmente finora di revocare la "custodianship" esercitata dal padre come reclamano i suoi fan in tutto il mondo riuniti nel movimento #FreeBritney, ma già nel 2014, riporta il Times, aveva espresso il suo malessere per l'istituto legale usato di solito per anziani e persone non piu' in grado di intendere di volere e i cui lati oscuri sono stati esplorati nel film candidato agli ultimi Oscar "I Care a Lot".

"Ci ha spiegato che la 'conservatorship' è diventata uno strumento oppressivo contro di lei. Il sistema ha troppo controllo", aveva riferito un investigatore della corte in un rapporto del 2016 quando la Spears lo aveva informato di voler essere liberata dal controllo paterno il più presto possibile. 

"Non ne può più di essere sfruttata – aveva ancora aggiunto - Dice che è lei che lavora e guadagna i suoi soldi ma deve pagare per tutti quelli che la circondano".

La richiesta di apparire in corte senza filtri, sia pure in formato virtuale, risale allo scorso aprile.

I PRECEDENTI – Britney ha parlato in tribunale solo una volta, nel maggio 2019, ma la deposizione allora fu a porte chiuse e non emersero particolari. Quello stesso anno la Spears aveva informato la corte di essersi sentita costretta a ricoverarsi in un centro per la salute mentale e a salire contro la sua volontà sul palcoscenico quando aveva la febbre a 40. Aveva detto anche di aver pensato al ritiro dalle scene, ma di non poter prendere una decisione autonoma perché vincolata dalla "conservatorship".

Jamie, un padre assente per buona parte della carriera della figlia, era rientrato in scena nel 2008 dopo che Britney era stata due volte ricoverata in ambulanza in ospedale dopo un grave e pubblico crollo nervoso: le sue foto con la testa rasata avevano fatto il giro del mondo. 

(Unioneonline/v.l.)

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