Orietta Berti, che show! Alla Fiera di Cagliari emozioni e storie
L’artista ha stregato la platea al Centro Congressi. Un repertorio che ha ripercorso 50 anni di carriera musicalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dal sabato alla domenica, da Tony Effe a Orietta Berti: la Fiera cambia. Prima i nipoti, oggi i genitori e i nonni, seduti nelle poltrone del Centro Congressi. Anche qui, affetto e passione. Nessun posto libero e presentazione affidata a Maurizio Porcelli. “La mia vita è un film” recita lo schermo, 55 anni di musica, quasi come tante coppie in sala che hanno festeggiato metà secolo insieme. C’è la solidarietà con la Casa per bambini oncologici a Mulinu Becciu e l’esibizione di due giovani interpreti, Eleonora Garau e Max.
Poi finalmente Orietta. Vestito rosso lungo, acceso e fluido, garbo e carattere. Ogni canzone è un pezzo di storia, un incontro, un’amicizia. Si parte con il tormentone “Mille” e dietro i volti di Fedez e Achille Lauro. C’è il ritorno a Sanremo, nel 2021, con “Quando ti sei innamorato”. “Dopo 29 anni non era facile”: le titubanze e poi le parole rassicuranti di Amadeus e l’accoglienza di tutti.
Orietta ricorda che la vita non è sempre una strada sgombra, ma bisogna lasciarsi stupire: come negli ultimi anni, in cui si è fatta contagiare dalla modernità senza perdere l’identità. Un esempio è “Luna Piena”, nata da un incontro con Hell Raton in Machele, con la complicità di X Factor, dedicata alle donne, all’importanza di amare sé stesse prima, ma anche all’amore in generale.
Ci sono i tanti traguardi di una carriera. I 50 anni con una canzone di Paolo Limiti, una delle ultime dell’autore, “Dietro un grande amore” del 2015. Ci sono i tanti festival a cui Orietta ha preso parte, come “Un disco per l’estate”, nel 1969 con l’“Altalena”.
Il pubblico è attento e, appena il ritmo incalza, le mani vanno a tempo. “Ma, mai, non ci lasceremo mai, è un girotondo”. Più si va a ritroso più la maturità ritrova la leggerezza della giovane età, che tanti sentono propria. Un percorso per nulla banale, in cui affronta stagioni, mode, generi, argomenti leggeri e complessi. Ecco le donne offese ne “Il coraggio di chiamarlo amore” e lei chiede la luce dei telefonini. Ogni vita è un film, ricorda in “Pensavo fosse un gioco”. Ci sono le cover, come “Io che amo solo te” di Endrigo, ricantata nel 2021 a Sanremo. C’è il Sud America in “Quien Será”, dedicata a “tanti amici gay argentini che non potevano vivere la loro vita”. Ancora storie, ancora emozioni. La sensualità di “Io potrei”, l’anima napoletana di “Tu vo’ fa’ l’americano” di Carosone, le case chiuse in “Via dei Ciclamini” del 1971. La partecipazione a Canzonissima con l’invaghimento di “Se mi innamoro di un ragazzo come te”.
Si finisce in crescendo di ritmo ed emozioni. “Io ti darò”, ma soprattutto il talismano di “Finché la barca va” e il ricordo del suo pigmalione Giorgio Calabrese in “Il mio concerto”. Alla fine il pubblico la circonda e balla in un abbraccio, mentre ripropone “Luna Piena” e “Mille”. Poi gli auguri. “Ci vediamo quest’estate”, la promessa di una cantante che sa portare l’estate anche a dicembre.