Dopo il sold out di gennaio torna la grande canzone italiana con un tour in Sardegna che, dopo Sassari e Nuoro, approda stasera a Cagliari alle ore 21 presso il Teatro Massimo nell'ambito del XIII° Festival La Musica che Gira Intorno organizzato dall'associazione culturale "La via del collegio" di Cagliari che da anni promuove alcuni dei più importanti spettacoli nazionali, in esclusiva regionale, con incursioni nel repertorio internazionale ed eventi di straordinaria caratura artistica.

Protagonista dell'evento la storica coppia Mogol Battisti, una serata d'eccezione con uno dei più celebri autori di sempre che racconterà la storia del sodalizio artistico con un'icona della musica italiana, Lucio Battisti.

Sarà lo stesso Mogol a presentare i più grandi successi dell'indimenticato duo che saranno riproposti dalla band cagliaritana "Pensieri e Parole".

Mogol racconterà aneddoti legati alla sua collaborazione con Battisti e con altri interpreti della musica italiana.

Nel corso della serata la Presidente della Federazione Autori e Consigliere di Sorveglianza della Siae Maria Grazia Maxia, cagliaritana esperta in diritto d'autore e avvocato di numerosi artisti tra cui Mogol, comunicherà l'istituzione di un concorso, organizzato dall'Associazione Sone Anima presieduta da Massimo Satta, per tre borse di studio, finanziate dalla Federazione Autori, in favore di altrettanti giovani autori che consentirà ai tre vincitori di studiare al CET di Mogol.

Una carriera sterminata con capolavori immortali. Quanto può dare ancora Mogol alla musica italiana?

"Il mio futuro musicale è legato principalmente al CET di cui parleremo magari più avanti e ad alcuni importanti progetti a cui sto lavorando. A dicembre esordirà una mia opera al Teatro Bellini di Catania per la quale ho scritto le romanze mentre della musica si è occupato Giuseppe Fulcheri che ha coinvolto Mario Lavezzi. Inizialmente ero titubante ma poi mi hanno coinvolto e convinto a realizzare questa nuova opera che avrà uno sviluppo internazionale. Infatti, dopo la prima siciliana, sarà rappresentata al teatro di San Pietroburgo e successivamente a Rostoof".

La musica cosiddetta colta oggi conosce una crisi di identità che dura da molti decenni. Il repertorio contemporaneo composto oggi dai giovani che studiano al Conservatorio che vita potrà avere nel presente e nel futuro?

"Per quanto riguarda la musica dodecafonica non c'è più un concerto che fanno in Italia! Le Accademie hanno pensato di fare la musica di grande qualità, quella d'elite, senza passare dalla musica popolare. Errore, errore gravissimo, Perché lo stesso Dante Alighieri è nato come cultura popolare. Tutta la musica d'elite deve arrivare dalla cultura popolare. Anche l'opera lirica è nata coi loggioni. Tutto ciò è un errore, ed è un errore che avrà fine".

Grazie a lei il pop e la musica moderna sono entrati a far parte degli insegnamenti nei Conservatori. E' una svolta storica. Come è riuscito in questa impresa di portata culturale senza precedenti?

"Questa impresa la dobbiamo a due personaggi, da una parte il Ministro Dario Franceschini e dall'altro Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR,che hanno deciso di affidare al CET l'incarico di preparare i programmi. Quindi i conservatori possono chiedere a noi un master di primo livello e noi lo realizziamo per loro. Abbiamo già collaborato con numerosi Conservatori tra cui Roma Salerno Pescara Matera Brescia e preparato 60 docenti. Oltre a questi già citati quando coinvolgeremo tutti gli altri avremo una produzione musicale con straordinaria valenza sul pop e acquisiremo nel repertorio migliaia di canzoni valide. Seguiremo gli allievi due volte l'anno per due giorni nella fase di composizione delle canzoni così da formulare una valutazione da parte dei nostri docenti.

Una cosa molto importante, sostanziale per la cultura popolare".

E il melodramma, di cui l'Italia è un pò la patria, che futuro può avere?

"Con quest'opera di cui ho parlato prima e con le musiche di Mario Lavezzi, che sono davvero straordinarie perché chi le sente rimane conquistato, avremo sicuramente un futuro meraviglioso. Tutti i teatri a cui mandiamo il lavoro vogliono poi rappresentarlo. Quello che va limitato sono i dischi prodotti da radio, televisioni e reality, non c'è più spazio per altre canzoni che non siano queste".

I compositori che hanno lavorato con lei hanno sempre ottenuto grandi successi. Qual è il suo segreto nello scrivere canzoni che diventano con gli anni dei veri e propri capolavori letterari?

"Io sento nelle canzoni il senso della musica, non arrivo mai con un'idea, l'idea la trovo nel momento in cui sento la canzone e cerco di trovare il testo che c'è nella musica.

Ogni frase ha un testo da rintracciare e lo lego alla mia vita, storie della mia vita, storie che ho visto vivere. Poca fiction e molta vita".

Dal CET sono emersi grandi talenti della musica italiana. Un altro miracolo di Mogol?

"Se lei lo vuol dire mi fa piacere. Il CET ha 26 anni di vita, ha diplomato 2700 allievi che ora arrivano anche dai conservatori quindi il livello si è alzato talmente tanto che ho iniziato a scrivere con alcuni di loro. Per esempio c'è una ragazza calabrese di 16 anni che ha scritto una canzone che manderò a Sanremo. Lei si chiama Bambina ed è fantastica. Ha scritto la musica e canta in modo straordinario.

Anche altri due ragazzi hanno scritto canzoni valide e proporrò anche loro per Sanremo ma non posso rivelare ancora nulla.

Il futuro si arricchirà e anche la cultura popolare sulla base dell'azione della Scuola nei conservatori.

Purtroppo la promozione fa anche dischi quindi c'è pochissimo spazio per coloro che scrivono canzoni al di fuori delle radio e delle televisioni. E' questo il problema, bisogna tenere dei canali sgombri.

Almeno Sanremo che non presenti X-Fator o Amici sennò non ci sono canali alternativi".

La causa con la vedova Battisti l'ha vista vincitore nell'ultimo appuntamento. A che punto è la vicenda?

"A giugno ci sarà l'appello. Visto che la causa è nelle mani della magistratura posso solo dire che in primo grado sono stati condannati per ostracismo".

L.P.
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