Due giorni di insinuazioni, polemiche, richieste di squalifica (soprattutto in Francia), ora il caso è chiuso: Damiano e i Maneskin - dopo che il frontman del gruppo è stato accusato di aver fatto uso di cocaina in diretta tv durante la finale - possono godersi finalmente la vittoria all'Eurovision Song Contest, senza nessuna ombra. 

A mettere la parola fine alla vicenda è stato stasera l'Ebu, l'European Broadcasting Union, che promuove e organizza la manifestazione: "Nessun consumo di droga è avvenuto nella Green Room e riteniamo chiusa la questione", scrive in un comunicato ufficiale.

La vicenda era partita da alcune immagini nelle quali si vedeva Damiano chino sul tavolo. Da lì era partito l'attacco via social (e ieri era intervenuto anche il ministro degli esteri francese per chiedere chiarezza e trasparenza) contro il quale il cantante (e tutta la band) si era difeso.

"Mai fatto uso di droghe", aveva dichiarato Damiano.

Oggi si è anche sottoposto - volontariamente - a un test antidroga per confermare la sua buona fede. Ed è proprio l'Ebu - "allarmato" per le notizie false cha hanno "oscurato lo spirito e l'esito dell'evento e influenzato ingiustamente la band" - a rendere noto che il risultato è negativo. "A seguito delle accuse di consumo di droga nella Green Room, l'Ebu, come richiesto dalla delegazione italiana, ha condotto un esame approfondito dei fatti, controllando anche tutti i filmati disponibili. Un test antidroga è stato anchemanekin eseguito volontariamente dal cantante dei Måneskin che ha restituito un risultato negativo visto dall'Ebu".

La vicenda dunque è chiusa. In Italia intanto continua la corsa alle candidature delle città pronte a ospitare l'Eurovision Song Contest, che torna nel nostro Paese dopo 31 anni (dalla vittoria nel 1990 di Toto Cutugno). Si sono già fatte avanti Roma, Torino, Milano, Rimini.

(Unioneonline/F)

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