Una Tosca da record: l'opera che ha inaugurato la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano è risultata infatti lo spettacolo di questo genere più visto in tv da quando c'è l'Auditel.

In tv, su rai1, l'ultima prima di Alexander Pereira da sovrintendente del tempio della musica milanese ha fatto registrare 2 milioni 850mila spettatori di media, con uno share del 15%.

Il risultato, dunque, non solo inorgoglisce viale Mazzini, a partire dal presidente Marcello Foa, ma anche lo stesso Pereira che ha visto in questi dati la conferma che "l'Italia è ancora il Paese del melodramma".

Il manager austriaco è ora pronto a trasferirsi - dal 16 dicembre - a guidare il Maggio Fiorentino, con il testimone che passa al successore Dominique Meyer, dall'1 marzo al timore della Scala e già in questi giorni a Milano per prendere confidenza con l'ambiente e studiare novità e miglioramenti da apportare.

In un'intervista a France Presse, Meyer ha spiegato che il suo obiettivo a Milano è "riconquistare il pubblico", visto che la Scala ha "perso abbonati", anche facendo un lavoro di riordino del repertorio che è "troppo dispersivo", in modo da evitare spettacoli in cui la sala è riempita solo al 60%.

"Mi sono fatto un'idea delle cose che non vanno - ha poi detto ai giornalisti dopo la Tosca - ma oggi è una festa. Non sono qui per criticare. Per ora sto studiando. Abbiamo fatto un passaggio di consegne elegante e dovete lasciarmi il tempo di maturare".

Fra le novità già annunciate da Meyer, "un progetto culturale" che accosta versioni diverse di stesse opere (come ad esempio il Don Carlo e il Don Carlos in francese, o la prima e seconda versione di Macbeth). Dovrebbe poi proseguire il ciclo dell'integrale di Puccini avviato da Chailly, anche "se non è detto che si debba fare tutto in fila".

(Unioneonline/v.l.)
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