Le vicende personali legate al profilo pubblico di Kevin Spacey continuano ad assumere risvolti sempre più imprevedibili. Dopo l’assoluzione durante il processo a Londra dello scorso anno per le accuse di cattiva condotta sessuale nei confronti di quattro uomini, la star hollywoodiana sta intraprendendo con fatica la scalata per riabilitare la sua immagine.

Oltre all’uscita del documentario di Katherine Haywood “Kevin Spacey - Dietro la maschera” disponibile su Discovery +, che ha riportato in auge il dibattito scatenando diverse reazioni contrastanti, Spacey è stato recentemente intervistato da Pierce Morgan, svelando pubblicamente le difficoltà finanziarie dovute alle spese legali in cui si trova attualmente coinvolto. Senza nascondere la commozione, alla domanda: «Qual è la sua abitazione attuale? - ha replicato – È divertente che tu faccia questa domanda. perché questa settimana la casa in cui ho vissuto a Baltimora è stata pignorata. La mia casa viene venduta all'asta, quindi devo tornare a Baltimora e mettere le mie cose in deposito. La risposta alla domanda è che non sono sicuro di dove vivrò ora. Ma sono stato a Baltimora da quando abbiamo iniziato a girare House of Cards proprio lì. Mi sono trasferito lì nel 2012. Questa è stata la mia casa dal 2016. Non posso pagare le bollette che devo pagare».

Col desiderio di liberarsi una volta per tutte da questa fase critica della sua vita, l’attore ha espresso il desiderio di tornare nuovamente in pista. Ad attenderlo è il regista Michael Zaiko Hall, che per il suo prossimo thriller “Peter Five Eight” intende coinvolgerlo nel ruolo di protagonista. Pur consapevole degli eventuali rischi di un polverone mediatico, il director s’è dimostrato irremovibile nella sua scelta, facendo leva sul “raro talento” della star che potrà dare spessore al film. Pur trattandosi di una pellicola indipendente a basso budget, la speranza è che i buoni risultati riescano ad attirare l’attenzione di Hollywood. Orientando la trama sulle vicende di un’agente immobiliare alcolizzata finita sotto le mire di un uomo misterioso, il director ha dichiarato che durante le fasi di scrittura il nome di Spacey è diventato sempre più ricorrente: «La sceneggiatura è stata scritta prima del coinvolgimento di Kevin. In realtà avevo in mente un altro attore, inizialmente per Peter, ma man mano che la sceneggiatura veniva messa insieme... le discussioni tra i produttori hanno iniziato a orientarsi verso chi sarebbe stato il miglior Peter in assoluto del pianeta. E rapidamente la discussione si è spostata su Kevin Spacey».

E continuando, Hall ha ammesso che la scelta di Spacey ha superato perfino il pericolo delle ritorsioni, mettendo tutti d’accordo sul fatto che l’attore sarebbe stato perfetto per interpretare il ruolo: «Con la sua cattiveria comica e la sua qualità lirica, abbiamo deciso di offrire il ruolo a Kevin. Naturalmente si tratta di una scelta controversa, se vogliamo. Eravamo molto consapevoli di ciò che la scelta avrebbe comportato conoscendo gli scandali in cui è stato coinvolto Kevin, ma sapevamo che sarebbe stato nell'interesse del film. Sarebbe stato molto più avvincente con Kevin nel ruolo di Peter«. Sullo scandalo che ha colpito Spacey, Hall ha parlato di un caso «gonfiato a dismisura»: «Quando sono state presentate le prove, che sono state anche condivise con noi, molte voci e insinuazioni erano state completamente gonfiate a dismisura. Quindi abbiamo a che fare con un talento molto raro che credo fermamente appartenga al grande schermo. È un vero danno per la cultura privarci di Kevin sullo schermo».

Quanto all’esperienza vissuta direttamente con l’attore, ha proseguito dicendo: «Sostengo il movimento #MeToo nei casi in cui vengono condannati veri e propri mostri. Ma credo che si debba valutare caso per caso. Dopo aver riflettuto a lungo e aver discusso a lungo con Kevin e il suo manager, alla fine ho pensato che si trattasse di un uomo integro... e da allora sento che questa opinione è stata confermata».

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