L’uscita nelle sale di “Inside Out 2”, ultimo film targato Disney-Pixar fresco di debutto anche in Italia, suggerisce per lo studio americano la fine di una fase tristemente segnata da un sostanziale calo qualitativo dei suoi prodotti e una conseguente perdita d’interesse da parte del pubblico, anticipandone il ritorno agli antichi fasti che la ricordano tra i più importanti e rivoluzionari team di sviluppo nel mondo dell’animazione digitale. È almeno dal “Coco” del 2017 che la casa di produzione sembrava aver perso il suo smalto, oltre all’incredibile abilità di inanellare un capolavoro dietro l’altro. Tra i vari sequel che hanno tentato di sfruttare i nomi storici della compagnia e le ultime proprietà intellettuali dimostratesi non del tutto convincenti, la Pixar prova ora a scommettere sul seguito di “Inside Out”, accolto positivamente nel 2015 per esser riuscito a conquistare un pubblico di tutte le età col suo originalissimo carico di fantasia. I primi riscontri positivi arrivano direttamente dai commenti della critica giornalistica sui social.

Dopo la première del film svoltasi a Los Angeles, la reazione da parte di Jazz Tangcay di Variety condivisa su X è stata la seguente: «Inside Out 2 riporta la Pixar al top della forma. Tutto, dall'animazione alla storia, passando per l'introduzione di Ansia, Invidia e Imbarazzo, rende il film uno dei migliori sequel degli ultimi secoli. Pieno di risate, tanti Easter egg e tante emozioni. Questa è la perfezione animata». Seguono a ruota i feedback rilasciati da The Hollywood Handle, che definiscono il film: «Magico, emozionante e visivamente sbalorditivo. Sono riusciti davvero a raggiungere gli alti livelli del suo predecessore. Il film ha un cuore enorme e i nuovi personaggi aggiungono il tocco perfetto».

Non meno convinte sono state le impressioni di Landon Johnson, che afferma: «Pixar fa un salto di qualità con Inside Out 2, introducendo nuovi straordinari personaggi come la multidimensionale Ansia. Questa indimenticabile esperienza cinematografica non solo intrattiene, ma eleva anche la nostra consapevolezza di sé». A decretare in modo ancor più evidente il successo del film sono i primi riscontri al box-office Internazionale, che solo dopo pochi giorni di programmazione preannunciano già dei risultati globali a dir poco entusiasmanti. Con le proiezioni del primo weekend negli Stati Uniti, “Inside Out 2” raggiunge l’impressionante cifra di 155 milioni di dollari da 4.440 sale, e una media per sala di ben 34.909 dollari. Un simile risultato supera perfino il debutto di “Dune - Parte Due” e di “Godzilla Vs Kong: Il Nuovo Impero”, stabilendosi al momento come il miglior debutto dell’anno e primo film dopo “Barbie” a segnare un esordio superiore ai 100 milioni di dollari.

Oltre ai commenti online e ai primi risultati in sala, anche le recensioni sul film fanno ben sperare per la rinascita dello studio d’animazione. Sul sito Rotten Tomatoes la critica sembra unirsi compatta nel definire il titolo un ritorno ai migliori titoli del passato, con un punteggio complessivo attestato al momento intorno al 92% di giudizi positivi. La speranza, insomma, e che lo studio abbia finalmente imboccato la strada giusta per ritrovare il suo spirito inconfondibile. Ulteriori segnali in questa direzione sono emersi in una recente intervista al Chief Creative Officer Pete Docter rilasciata alla rivista Time. Anticipando che il futuro dell’azienda dipenderà molto dal riscontro di “Inside Out 2”, Docter ha nuovamente ribadito la volontà dello studio di mantenere inalterata la sua identità, continuando a realizzare lungometraggi animati dove le regole del live action non funzionerebbero: «Sarebbe difficile. Gran parte di ciò che creiamo funziona solo grazie alle regole del mondo animato. Quindi, se un essere umano entra in una casa galleggiante, la tua mente pensa: aspetta un secondo, le case sono super pesanti, come fanno i palloncini a sollevare la casa? Ma se hai un personaggio dei cartoni animati, dici: okay, ci credo. I mondi che abbiamo costruito non si traducono molto facilmente».

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