Nella sua valigia d'artista, nel viaggio di ritorno in nave da Civitavecchia verso la Sardegna, c'erano i due riconoscimenti conquistati a Roma, al Fringe Festival, vitalissima rassegna dedicata allo spettacolo dal vivo, un marchio internazionale associato all'idea di libertà espressiva e indipendenza nell'arte scenica.

Susanna Mameli, 52 anni, ogliastrina, ha ottenuto il premio per la miglior drammaturgia con "S'Accabadora", interpretato da Marta Proietti Orzella, Annagaia Marchioro e Elisa Pistis, di cui ha curato regia e adattamento ispirandosi all'opera "Le serve" di Jean Genet.

Con Anfiteatro Sud, il suo laboratorio di creatività, ha poi portato a casa il massimo riconoscimento nella sezione "Spirito Fringe" per la commedia "A quel paese", con Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse. "Questi premi - spiega la regista e drammaturga - fanno bene al cuore e ci ripagano dei tanti sacrifici sostenuti per realizzare i due progetti".

Ma è così difficile fare teatro in Sardegna?

"Non è certo facile per vari motivi. Tessiamo la tela degli spettacoli con passione e amore ma anche con grande fatica. Ci sono la fase creativa e la parte organizzativa. In mezzo prove, viaggi, trasferte anche all'estero. 'S'Accabadora', prima di arrivare a Roma, ha debuttato in Germania, nel corso di un tour molto intenso che ha raggiunto Heidelberg, per un'iniziativa dell'Università, e poi Norimberga e Stoccarda. 'Il quinto canto è l'addio', l'altra produzione del 2019, è stato proposto per la prima volta a Wroclaw, in Polonia".

"Anfiteatro Sud" ha uno spazio teatrale a Capoterra.

"Sì, ha un nome cechoviano, il 'Piccolo Teatro dei Ciliegi'. Uno spazio con una dimensione artigianale. Molti arredi sono il frutto del saper fare e della manualità di alcuni di noi. Il teatro è un esercizio di ingegno anche nella ricerca delle migliori soluzioni per molti problemi pratici che caratterizzano il nostro mestiere: dalle scene ai costumi agli allestimenti alla cura estetica degli spazi".

Lei ha dedicato il premio che le è stato attribuito per "S'Accabadora" ai suoi compagni di viaggio.

"Certo, perché è la vittoria di tutti. Anche dei nostri familiari che ci sopportano e assecondano le nostre follie. Un ringraziamento particolare va a Paolo Fresu che con le sue musiche straordinarie ha arricchito lo spettacolo. Abbiamo lavorato come una vera squadra e abbiamo raggiunto un grande risultato".

Nel VIDEO alcuni momenti del progetto "Poetas 'e Luxi" da cui è nato lo spettacolo "Il quinto canto è l'addio".

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