Concerto de Il Banco del Mutuo Soccorso all'Auditorium Parco della Musica di Roma, nella Sala Sinopoli, in una delle tappe - venerdì scorso - della tournèe teatrale che li vede impegnati nelle più importanti città italiane, dopo il grande successo di "Transiberiana" e la nomination ai Progressive Music Awards nella categoria "Best International Band/Artist Of the Year".

La band è capitanata da Vittorio Nocenzi, timoniere di un gruppo ormai orfano del compianto leader e storico cantante Francesco Di Giacomo; simbolo di una generazione che avrebbe voluto rivoluzionare il mondo, scomparso il 21 febbraio del 2014, in un incidente stradale in via Valle del Formale, all’altezza del centro sportivo, a Zagarolo, vicino a Roma.

L'eredità di Francesco Di Giacomo è rimasta immortale e la nuova formazione del Banco ha portato in scena uno spettacolo in cui sono stati suonati i più grandi successi degli anni '70, alternati dai brani del nuovo disco. Un’esplosione di suoni e colori, canti e nostalgiche rievocazioni al passato.

Nella stessa sera, nella Sala Petrassi, si sono esibiti anche I Musicanti di Gregorio Caimi e Milagro Acustico, insieme in "Terra Madre", progetto condiviso che ha come tema portante quello etico del soccorso e dell'aiuto verso il prossimo.

Atmosfere evocative, sulfuree, piene di colori che si macchiavano di sfumature d'oltre oceano. Turchia e Sicilia abbracciate sullo stesso palco, quasi come il grande ventre di una balena che protegge i propri figli non ancora nati. Una sala gremita, un pubblico partecipe e la musica che è riuscita a raccontare ancora una volta l'importanza di storie d'Italia attraverso la vita di Turiddru Carnevale, Rosa Balistreri, Ignazio Buttitta e le sfumature arabescanti che ricamavano uno sfondo tutto da scoprire.

Il mare non separa, ma unisce i popoli, li rende uguali e liberi. È stato questo il messaggio che hanno lanciato dal palco i Musicanti con Milagro Acustico, raccogliendo il plauso del pubblico in sala. Molti però non li considerano uguali questi popoli, li considerano diversi perché hanno avuto la fortuna di nascere nel posto giusto, senza dover lottare ogni giorno per sopravvivere, senza dover scappare dalle guerre, dalla fame e contro ogni sorta di disagio sociale che induce l’uomo a dover abbandonare le proprie radici per cercare fortuna altrove.

"Terra Madre" aveva come tema portante l'unione, perché rappresenta un popolo che unisce, proprio come le due formazioni che dalla Sicilia a Roma si sono ritrovate sullo stesso palco per condividere un concerto dal sapore internazionale, ricco di suoni, contaminazione ma soprattutto privo di barriere.

"Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l'altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l'altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola" (Gibran).

Angelo Barraco
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