Non è una storia sull'immigrazione.

Nonostante il viaggio di risalita dall'inferno costituisca l'antefatto, "Fiore Gemello" (produzione a cui contribuisce la Regione e sostenuta da Sardegna Film commission) è un film sull'amicizia, sull'innocenza perduta e sulla fatica per riconquistarla.

Protagonisti due adolescenti, Anna e Basim - ivoriano lui, sarda lei - e le loro storie.

Diverse nella genesi, affini nelle catastrofi e nel disperato tentativo di rinascita, sintesi tra la finzione di cui gli attori si fanno interpreti - Anastasya Bogach, 18 anni e Kallil Kone, 15 - e la realtà dei loro vissuti personali che s'incrociano in Sardegna, quinta della narrazione.

LE SCENE - Si gira da un mese (in settimana la chiusura) tra Sant'Antioco, Gonnesa, San Giovanni Suergiu, Ussana, San Sperate, Senorbì, Siliqua e Assemini.

Non in luoghi di turistica suggestione, ma tra polvere, stoppie e stabilimenti industriali, il mare e le saline, gli alberi piegati dal vento, i casolari abbandonati e il cielo infinito. "Metafora di vite sradicate che cercano, nella violenza di fondo e a dispetto della vulnerabilità, di trarre nuova linfa dalla terra", spiega Laura Lucchetti, regista che ha partecipato a produzioni di Anthony Minghella ed esordito nel lungometraggio con "Febbre da fieno".

Nel film la regione è riconoscibile nei paesaggi e nella voce: venti mai uguali, stridii d'uccelli migratori, soffi di rapaci che inquietano le notti. Non si dichiara mai nel nome.

DIALOGHI E SILENZI - "Il parlato non distrae lo spettatore", sottolinea la regista "racconta il produttore Giuseppe Gallo. Anna - a cui Anastasya Bogach (originaria dell'Ucraina, sarda da tredici anni, cittadina del mondo dalla nascita) presta incarnato di luna ed eleganza da ballerina".

Dialogo spezzato che enfatizza il messaggio al centro dalla sceneggiatura.

Kallil Kone, attore ragazzino che vive riscatto e integrazione sul set, lo rielabora e fa proprio.

LA VALENZA DEL FILM - In distribuzione con Fandango nella primavera 2018, il film ha un'importante valenza culturale. Apprezzabili anche le ricadute dell'investimento -180mila dalla Regione, mentre il supporto di Film Commission è stato per scouting e produzione creativa - sul territorio, tanti i Comuni che hanno concorso all'ospitalità della troupe e prestato i loro scenari, e sull'industria cinematografica dell'Isola.

Sardo è un attore del cast (Mauro Addis che interpreta il padre di Anna), sarda è una parte consistente delle maestranze. Da sardi sono ricoperti i ruoli apicali dei dipartimenti di scenografia e costumi.
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