Dopo una controversia durata mesi è finalmente andato in scena al Teatro Bolshoi di Mosca il balletto "Nureyev", dedicato al mito della danza di tutti i tempi. L'evento era in programma già dall'estate scorsa, ma era stato annullato a pochi giorni dalla prima mondiale per via di espliciti riferimenti omosessuali e per un nudo integrale del ballerino mostrato in scena. Due elementi che avrebbero per così dire urtato la sensibilità dei vertici politici russi e violato il divieto di "propaganda omosessuale".

Ma la vicenda va oltre la censura morale e assume contorni politici, perché proprio nei giorni in cui veniva annullata la rappresentazione dell'opera, il regista dell'evento Kirill Serebrennikov veniva messo agli arresti domiciliari con l'accusa di appropriazione indebita di fondi destinati alla cultura.

Un caso che ha scatenato polemiche in Russia e non solo, per il prestigio internazionale di cui gode Serebrennikov e per il sospetto che si sia voluto punire uno dei rappresentanti della cultura russa più ostili al Cremlino, già in passato autore di opere politicamente "scorrette".

Così, mentre andava in scena l'omaggio al mito di Rudolf Nureyev e il corpo di ballo del Bolshoi si godeva la meritata ovazione, spiccava l'assenza dell'ideatore dell'evento, i cui avvocati avevano chiesto inutilmente almeno un permesso per assistere alle prove generali.

A consolare Serebrennikov hanno pensato gli artsti, che si sono presentati sul palco indossando una maglietta con il suo volto e la scritta "Liberate il regista".

(Redazione Online/b.m.)
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