Tempi duri per gli Studios: per la prima volta in quindici anni Hollywood, l'industria cinematografica più ricca e prolifica del mondo, si blocca.

Il sindacato degli sceneggiatori americani ha indetto lo sciopero contro gli studi di produzione e di distribuzione di film, serie e programmi televisivi.

I punti della discordia restano i salari, i diritti d'autore e il lavoro di scrittura che precede l'effettiva produzione, spesso non retribuito. 

Lo ha annunciato una nota ufficiale del Writers Guild of America (WGA), a tre ore dalla scadenza del contratto triennale della categoria sul cui rinnovo le parti non hanno trovato un accordo, dopo quasi due mesi di contrattazione.

Il blocco dei 10.000 sceneggiatori iscritti al sindacato - secondo i media locali - avrà una ricaduta su più di 800.000 lavoratori dello spettacolo, bloccando set, produzioni e programmi come Jimmy Kimmel Live o The Tonight Show starring Jimmy Fallon.

«Il comitato di negoziazione della WGA - si legge nella nota firmata dai rappresentanti che hanno condotto la contrattazione - ha trascorso le ultime sei settimane a negoziare con Netflix, Amazon, Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e Sony sotto l'egida dell'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP). Nel corso della trattativa, abbiamo spiegato come le pratiche commerciali di queste società abbiano ridotto drasticamente i nostri compensi e i nostri diritti d'autore e, quindi, minato le nostre condizioni di lavoro. Abbiamo chiarito che siamo determinati a raggiungere un nuovo contratto con una retribuzione equa che rifletta il valore del nostro contributo al successo dell'industria e includa protezioni per garantire che la scrittura continui ad essere una professione sostenibile».

Un altro nodo da sciogliere è quello dei diritti d'autore per i lavori destinati allo streaming. Se anni fa era facile calcolarli sui biglietti venduti e sui passaggi televisivi, la situazione ora è molto più complicata.

(Unioneonline/D)

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