Oggi la musica gira più che altro intorno ai live, e il concerto rappresenta il Sacro Graal di ogni fan che si rispetti. Quello che i newyorkesi Helmet offrono questa notte alle 22 al Fabrik di Cagliari, è da non perdere. Vuoi perché si tratta dell’unica data in Sardegna, e poi perché resistere alla tentazione di lasciarsi trascinare dall’onda rock (heavy metal mescolato con rumore e blues) alimentata dal gruppo del cantante e chitarrista Page Hamilton, è davvero difficile.

Certo, l’ultimo lavoro “Dead to the world”, uscito lo scorso ottobre a sei anni di distanza da “Seeing eye dog”, ad essere sinceri fino in fondo, è decisamente “soft” e non regge il confronto con i lavori del glorioso passato, come nel caso di “Betty”, tra i più belli finora registrati dalla band, per cui, ad animare la serata ci sarà ovviamente anche dell’altro. A tenere banco, come è lecito aspettarsi, saranno quindi le canzoni che hanno fatto la storia del gruppo (“Turnes Oud”, “Milquetoast”, “Renovation”, “Like I Care” e molte altre ancora), unitamente all’energia che gli Helmet, precursori dell’alternative metal, continuano a sprigionare dal vivo.

L’ultima apparizione in città risale a tre anni fa, proprio sul palco del club di via Mameli, in occasione del tour che celebrava il ventennale dell’uscita dell’album “Betty”. Una serata dalle forti emozioni che i fan non hanno dimenticato, e che ora aspettano di rivivere nel concerto odierno.

Anche questa volta Hamilton sarà accompagnato da Dan Beeman, chitarra, Dave Case, basso, Kyle Stevenson, batteria, validi solisti con cui il leader ha continuato a spingere in avanti l’avventura degli Helmet, condivisa in origine con il chitarrista australiano Peter Mengede, il bassista Henry Bogdan e il batterista John Stanier, veterano della scena hardcore punk (con loro realizzò “Meantime”, album che nel ’92 valse al gruppo un’inattesa popolarità), e, successivamente, con Rob Eche, Chris Traynor, John Tempesta, Frank Bello degli Anthrax, Mike Jost.
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