Se pensiamo alle serie televisive sulle quali riponiamo maggiori aspettative per il futuro, il reboot di Harry Potter ha davvero pochi rivali con cui fare i conti. Optando per la scelta di un rinnovo totale rispetto alla saga cinematografica Warner, l’ambizioso progetto a cura della HBO - da sempre un marchio di garanzia quando si tratta di produzioni per il piccolo schermo - promette un adattamento capace non solo di dimostrarsi al passo coi tempi, ma di rendere pienamente giustizia alle inconfondibili atmosfere del magico universo tratto dai romanzi di J.K. Rowling.

Con l’inizio delle riprese fissate alla primavera del prossimo anno, sono cominciati nel mese corrente i casting per gli attori protagonisti: gli irrinunciabili Harry, Ron ed Hermione tanto amati nella versione cartacea come in quella sul grande schermo. La selezione per i ruoli dei tre inseparabili amici è stata più inclusiva e differente rispetto al passato, come si legge nel bando diffuso sul web aperto a tutti gli aspiranti interpreti in un’età compresa tra i nove e gli undici anni.

Le indicazioni del documento riportano quanto segue: «Siamo impegnati in un casting inclusivo e diversificato. Per ogni ruolo, si prega di presentare interpreti qualificati, senza tener conto di etnia, sesso, disabilità, razza, orientamento sessuale, identità di genere o qualsiasi altra base protetta dalla legge, a meno che non sia indicato diversamente».

Recentemente interpellato da Deadline per ulteriori aggiornamenti, il CEO dell’emittente televisiva Casey Bloys ha attenuato le speranze dei fan più impazienti, chiarendo che la produzione dello show si trova ancora nelle fasi iniziali. Con l’intento di realizzare una stagione televisiva per ciascuno dei romanzi che compongono la saga, Bloys ha rassicurato sullo stato dei lavori, ma ha preferito non dare garanzie per l’inizio delle riprese a marzo: «Gli sceneggiatori hanno iniziato a scrivere, il regista Mark Mylod è già all'opera, la squadra è in fase di formazione. Non abbiamo annunciato alcuna data. Penso che si stessero riferendo all'età che i giovani attori avranno a marzo, ma questo non significa necessariamente che ci sia una data di inizio della produzione».

Accennando ad una possibile data d’uscita, ha poi aggiunto: «Fine 2026 - inizio 2027. Gli sceneggiatori hanno appena iniziato, quindi è troppo presto per parlare di messa in onda».

Per ciò che riguarda invece il ritorno di alcune vecchie glorie apparse nei precedenti film, si è espressa di recente la star britannica Gary Oldman, interprete del personaggio di Sirius Black, potente mago e padrino di Harry Potter. Sul red carpet dei recenti Emmy Awards, il maestro ha dichiarato ai microfoni di IndieWire che non rifiuterebbe una parte nella prossima serie televisiva. Ammettendo di non aver ancora ricevuto un’offerta dalla produzione, Oldman ha espresso il desiderio di interpretare un ruolo diverso, più impegnativo e meno passeggero rispetto a quello visto in passato: «Adoro Sirius, ma non era abbastanza coinvolto. Si è presentato e poi ha attraversato il velo». E con una candidatura implicita per il ruolo di Albus Silente, il preside della scuola di Hogwarts, ha aggiunto: «Scommetterei i miei soldi che avranno un cast completamente nuovo. Forse tra qualche anno potrei interpretare Silente».

Oltre ai nomi importanti che probabilmente compariranno nel reboot, la grande sfida sarà ancora una volta quella di dirigere i giovani interpreti. A tal proposito, il regista Chris Columbus - padre di “Mamma ho perso l’aereo” e dei primi due film di Harry Potter - ha raccontato nel documentario “Child Star” le esperienze vissute al fianco di piccoli divi come Macaulay Culkin, servite poi a selezionare nel 2000 gli attori di “Harry Potter e la Pietra Filosofale”. In questo senso, il director ha sottolineato l’importanza di scegliere non solo un bambino calzante per il ruolo, ma proveniente da un contesto familiare sano e preparato a reggere la pressione: «Ho dovuto mettere i paraocchi perché dovunque andassi era tutto ciò che sentivo. Per strada, in un pub, ovunque la gente mi chiedeva chi avrei scelto per Harry Potter. A quel punto, prendi quelle informazioni e le riporti all'attore e ai genitori per spiegare che le cose si faranno particolarmente intense. All'improvviso, ho capito che i genitori dovevano essere una parte importante della faccenda. Non posso far tornare un attore a casa in un ambiente instabile, anche per il bene del film. Non ne vale la pena. Era importante scegliere i genitori tanto quanto i bambini».

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