Gino Paoli e Danilo Rea, due grandi artisti su un unico palco per condividere l'emozione della musica e della poesia. Perché le canzoni di Gino Paoli sono letteratura, capolavori immortali che tre generazioni di italiani conoscono a memoria, come Dante o Leopardi.

E come valore aggiunto, le interpretazioni raffinate di un genio della tastiera come Danilo Rea regaleranno al testo una cornice sublime ad un lavoro che promette un concentrato di emozioni e di sensazioni senza eguali.

Venerdì 20 aprile il duo darà vita a "Due come noi che…" proponendo all'auditorium del Conservatorio di Cagliari un concerto che unirà le più celebri melodie di Paoli insieme a chicche dei cantautori genovesi, con l'omaggio alla musica napoletana ed incursioni nella canzone francese.

Un evento imperdibile voluto da Roby Massa anima di SEM organizzazione che firma la rassegna "Pop a impatto zero".

Ne parliamo con i due artisti.

Oltre ai capolavori di Gino Paoli, che canzoni piacciono a Gino Paoli e Danilo Rea?

Paoli: "Quelle capaci di risvegliarti le emozioni. Bisogna ascoltare le cose belle, e quelle puoi sentirle anche 20 volte: ad esempio ogni volta che sento l’addio di Mimì della Bohème è come mi dessero un pugno nel cuore".

Rea: "Ascolto di tutto, ed è questa la mia fortuna...non esistono barriere in musica, c'è solo quella bella e quella brutta".

E oltre alle interpretazioni di Danilo Rea, che musica piace a Gino Paoli e Danilo Rea?

Paoli: "I miei ascolti sono molto vari: dalla musica sinfonica, alla classica, al jazz, operistica, musica argentina e messicana. Ritengo sciocco limitarsi a un solo genere, la musica fatta bene va ascoltata tutta. Ascolto Armando Manzanero, che è considerato il re del bolero messicano che ha scritto delle cose meravigliose, o i francesi come Brassens, Brel, Moustaki che hanno creato cose incredibili, così come Rachmaninov, Čajkovskij, Puccini…"

Rea: "Amo il jazz, il pop, la lirica, suono il jazz ma lo contamino".

Cosa vi ha regalato il vostro incontro e cosa vi aspettate da questa straordinaria fusione di anime?

Paoli: "Con Danilo posso permettermi di sperimentare cambiando le regole, e lui fa lo stesso con me, come se avesse tutto in testa. Con lui ho una libertà come non ho mai avuto con nessun altro musicista".

Rea: "È un continuo divenire, un viaggio che cambia ogni concerto, qualsiasi cosa affrontiamo, alla fine troviamo un modo".

Mi elenchi almeno un pregio e un difetto del suo "partner"

Paoli: "…Mi vengono in mente solo pregi! Ci scherzo sempre, ormai io e Danilo siamo 'una coppia di fatto' in musica".

Rea: "Gino ha una voce emozionante ed è un generoso, ma fuma troppo per me che non sopporto il fumo".

Cosa rappresenta per voi la Sardegna?

Paoli: "Per me questa è la terra di Fabrizio De André, il suo ricordo è legato a quest'isola".

Rea: "Una terra meravigliosa che ama la musica, il jazz, nella quale sono venuto spesso a suonare e dove ho trovato amici su cui poter contare".

La vostra visione di questo concerto in duo che debutta a Cagliari e che tanto successo riscuote in ogni teatro.

Paoli: "È un concerto che si basa su libertà ed emozione. Io e Danilo cerchiamo di entrare in contatto con chi ci guarda, di costruire un ponte tra noi e il pubblico. In questo modo ci emozioniamo ed emozioniamo".

Rea: "Un duo che si basa proprio sulla capacità di emozionare, che ha fatto già 3 cd spaziando tra vari generi musicali, fondato su una solida fiducia reciproca che ci permette sempre cose nuove ed inaspettate. Gino parla di amore, è un attore, un cantante, un poeta. Quando il pubblico si immedesima in ciò che lui canta, i suoi brani diventano immortali. L'improvvisazione ci coinvolge a tal punto che ogni spettacolo, pur mantenendo la stessa scaletta, non sarà mai uguale all'altro. È un viaggio nella musica, quella che piace a noi, quella che ci ricorda tante cose, è la prova che le melodie non hanno genere ed età".

L.P.
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