L’omicidio di Elena Del Pozzo come un aborto. Fa discutere il modo in cui la dottoressa Monica Calcagni, ginecologa star dei social, ha commentato il delitto che ha sconvolto l’intero Paese.

“Un abominio”, quello della mamma che ha ucciso la figlia, premette, “io sono mamma di tre figli e mai sognerei di far loro del male”. 

Poi arrivano i primi distinguo: “Non mi sentirei di puntare il dito contro questa donna, non la conosciamo e non conosciamo il suo vissuto”, afferma in un video su Facebook. A questo punto, prosegue, “punterei il dito anche contro tutti quelli che hanno frequentato questa donna senza capire il suo malessere, perché per arrivare ad uccidere il proprio figlio bisogna stare veramente male”.

Insomma, possiamo solo tutti “sentirci addolorati e colpevoli per non aver capito che c’era un malessere”.

Poi il paragone choc: “Tutti quelli che accusano questa donna poi non accusano le donne che abortiscono e ammazzano i loro figli. Solo che quelli non sono mai nati, non li hanno mai tenuti in braccio o allattati. Ma non è la stessa cosa?”.

“Non ci sono cose giuste o sbagliate – conclude –, ci sono situazioni che lasciano basiti e tristi. Il mio pensiero va a te, piccola Elena, e a tutti i bambini uccisi e massacrati dai genitori. Siete stati bambini veramente sfortunati. Ma sfortunati sono stati anche i vostri genitori, che non sono stati capiti e compresi e non hanno capito cosa hanno perso”.

(Unioneonline/L)

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