“Un immaginario viaggio in macchina lungo la 195 Sulcitana, la strada statale meridionale
sarda con tutte le sue discrepanze”.

È il filo conduttore del nuovo album dei Malignis Cauponibus, il gruppo sardo che esce oggi con “Discrepantia”. Un viaggio che omaggia la “black music” e la fonde con le esperienze sarde, tra influenze rock, jazz e omaggi a Ennio Morricone.
A raccontare qualcosa in più sul progetto ci pensa Luca Marcia, il frontman: “Questo è un album per chi è rimasto troppo tempo seduto di fronte al pc o al volante di una macchina da cambiare. Parole non dette, scelte non fatte, pensieri che corrono veloci lungo la più calda e martoriata strada del Sud Sardegna”.

Nel progetto si trovano anche Massimo Loriga al sax, Andrea Schirru al piano, Fabio Tidili alle tastiere e Marco Caredda alla batteria.

“Mi sono divertito, ci siamo divertiti”, aggiunge Marcia: “È stato come un film. Come chiedere a Taxi Driver, Django Unchained, The Doors, Gentle Giant e J.J. Cale di percorrere la statale 195 per andare a spaccarsi la schiena al lavoro o semplicemente per farsi un giro, come un pensionato svuotato dalla monotonia”.

Discrepantia è il secondo album del progetto Malignis Cauponibus (“Tavernieri imbroglioni” tradotto letteralmente) e raccoglie pensieri e riflessioni sul rapporto con il territorio che circonda gli artisti, tra immagini e discrepanze profonde. Non troppo tempo fa i Malignis erano stati notati anche dalla rivista inglese Roots ‘n Reel per le loro sonorità che fondono blues, jazz e soluzioni moderne.

“Un blues abrasivo”, come viene a più riprese descritto dagli stessi protagonisti. Tante citazioni e omaggi anche nei testi, come nel brano S’Arriu Mannu, che racconta del tragico alluvione che nel 2008 colpì il comune di Capoterra. Testi in sardo, “ma ci muoviamo tra le contaminazioni delle varianti del sardo, nelle quali si innestano inserti di inglese e francese, e che si piega alle esigenze della sonorità”. L’album è disponibile iTunes, Amazon e Bandcamp.

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