Il palcoscenico del baretto di Porto Ferro e alle spalle il mare al tramonto. I danzatori Roberta De Rosa, Mirko Mangiacapra, Giulia Miraglia e Marco Munno mostreranno come la natura, con i suoi ritmi, riesca a rinnovare se stessa anche dopo il passaggio di un evento catastrofico di distruzione totale. Si intitola “Ground Zero” lo spettacolo di danza che la compagnia ARB Dance Company presenta domenica  alle 20 in occasione del 20° festival della danza d’autore “Corpi in movimento”, spingendo gli spettatori a riflettere sul concetto di annientamento totale e di rinascita.

La volontà è quella di indagare come, anche dopo la distruzione di tutto ciò che è conosciuto e ordinario, la natura riesca a ripartire, anche con strumenti insufficienti, senza tutte quelle regole imposte in precedenza, mutando come l’acqua che devia il suo corso incontrando un ostacolo. Anche gli animali e le piante modificano la loro struttura, tutto si riadatta alla nuova condizione.

La domanda è: ma come potrebbe riadattarsi l’essere umano a una diversa condizione esistenziale? Cosa potrebbero generare i nostri corpi se l’identificazione con il proprio “Io” non avvenisse più con qualcosa di conosciuto, ma con elementi a noi imprevedibili e ignoti?

La risposta è che gli esseri umani, posti a un livello zero, imparano tutto dal principio. L’intento è quello di sperimentare come la vita si rigeneri in uno spazio completamente mutato, abbandonando quindi le precedenti memorie e mutando essa stessa.

«La performance segue un percorso di creazione ed è studiata per essere realizzata fuori dagli spazi ordinari, lavorando a contatto con elementi naturali che conosciamo ma nei quali ancora non ci riconosciamo», spiegano gli organizzatori. «Il corpo umano, con la sua vibrazione, è in perfetto equilibrio e contemporaneamente in contrasto con l’ambiente circostante. L’ambiente naturale amplifica l’ascolto e permette l’allinearsi di queste onde alle vibrazioni dello spazio intorno e degli elementi che vi si trovano».

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